Marco Benamati, di Malcesine, assistente capo della Polizia di Stato in forza al commissariato di Riva del Garda, è stato insignito del Premio internazionale sulla sicurezza nella navigazione “Bricola D’Oro” (il nome bricola deriva dai pali di ormeggio delle imbarcazioni). Il premio è patrocinato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Provincia di Udine, dalla Città di Latisana e dalla Camera di Commercio di Udine, gli è stato consegnato in occasione della diciottesima mostra nautica di Aprilia Marittima, e ha come tema gli «atti di eroismo compiuti dalle istituzioni nel soccorso ai naviganti per la salvaguardia della vita umana in acque marine e interne». Benamati, assieme ai colleghi Franco Dovigo e Valter Ristori, il 31 agosto 2003, quando sul Garda si abbatté un fortunale di inaudita violenza, riuscì a portare in salvo 23 velisti naufragati mentre stavano disputando il 37° Trofeo Gorla, prestigiosa regata che precede di una settimana la Centomiglia. Benamati quel giorno era in servizio di pattugliamento nell’alto lago al timone della motovedetta PS 1057, un 11 metri Open Abbate con due motori da 505 cavalli. «La prima richiesta di soccorso è arrivata intorno a mezzogiorno. C’era un velista al largo di Torbole che si era infortunato a bordo della sua imbarcazione», ricorda Benamati, «poi siamo intervenuti all’altezza di Limone per cercare di recuperare una barca che si era rovesciata ed era in balia delle onde. Gli uomini dell’equipaggio però erano stati recuperati dalla Guardia costiera e dalla Guardia di Finanza». Intanto il Peler, vento da nord, continuava a rinforzare, tanto che era impossibile risalire verso Riva; l’unica possibilità era quella di tenere una rotta a ridosso della sponda veronese e continuare a navigare verso sud. «All’altezza di Castelletto abbiamo incrociato un’altra barca rovesciata, con tutti i sei uomini dell’equipaggio in acqua. Il vento aveva raggiunto un’intensità terrificante. Lanciare le ciambelle di salvataggio è stata un’impresa; volavano come aquiloni. Ciò nonostante grazie alla bravura e al coraggio degli altri due colleghi che erano a bordo con me siamo riusciti a portare in salvo in tutto 23 velisti, che poi abbiamo affidato alle cure del punto di soccorso allestito a Torri dal 118». «Questa», commenta oggi Marco Benamati, «è stata una straordinaria esperienza sia sotto il profilo professionale che umano; il momento più bello e appagante è stato quello dei i ringraziamenti che ho ricevuto dai velisti che abbiamo soccorso. In realtà mi sono molto emozionato anche quando ho ricevuto il premio e i complimenti, pochi giorni fa, dal comandante generale delle Capitanerie di porto Luciano Dassatti, presidente della giuria del premio Bricola d’Oro, e dal direttore della terza divisone dei reparti speciali della Polizia di Stato Pasquale Mammone, comandante di tutte le squadre nautiche della Polizia». Intanto Benamati continua a incrociare nell’alto Garda a bordo della motovedetta Ps 1057, che tra poco dovrebbe essere dotata di due nuovi motori diesel, quelli attuali sono a benzina. «Gli interventi che effettuiamo più frequentemente riguardano surfisti in difficoltà», spiega Benamati, «spesso però il Peler e l’Ora creano problemi anche ai velisti, che non sono pratici del lago e si fidano troppo delle loro capacità; come è successo a un inglese — peraltro handicappato, senza una gamba — che abbiamo recuperato sotto le rocce del Ponale. Era in balia delle onde con il suo catamarano rovesciato a 180 gradi. Non vale la pena rischiare quando non serve; osare un po’ di più è giusto, ma sempre con buonsenso, quando si devono aiutare gli altri. Lo ha ribadito il comandante generale delle Capitanerie di porto quando ci ha premiato».
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Marco Benamati era al timone della motovedetta della polizia durante il fortunale che si abbatté sul trofeo Gorla nel 2003