Esecuzione di brani musicali risorgimentali, lettura di poesie, sfilata di personaggi in costumi d’epoca. Non è mancato proprio nulla alla commemorazione del 148esimo anniversario della battaglia di Solferino e San Martino.Le manifestazioni si sono chiuse ieri alla presenza del sindaco di Desenzano Felice Anelli, del prefetto di Brescia Francesco Paolo Tronca e del presidente della Società Solferino e San Martino Fausto Fondrieschi, seduti in prima fila per lo spettacolo «Il grande sogno dell’unità d’Italia. Fatti d’arme e voci popolari nel Risorgimento».La giornata ha chiuso così le celebrazioni iniziate sabato all’insegna della fiaccolata internazionale della Croce Rossa, partita proprio dal parco della Torre. Ma ad essere protagonista ieri a San Martino è stato Giuseppe Garibaldi, illustre personaggio dell’Ottocento del quale si festeggia proprio quest’anno il bicentenario della nascita. All’arrivo in carrozza di Giuseppe e Anita Garibaldi e di Giuseppe Mazzini, un’atmosfera pittoresca circondava i personaggi vestiti per l’occasione con costumi d’epoca.Per qualche ora è stato come tornare indietro nel tempo, con tanto di simulazione di alcune azioni della battaglia da parte dei reparti militari, accampati già dal giorno prima per partecipare alla lunga veglia.Unica nota dolente in questo scenario idilliaco, i visitatori che si lamentavano per il pagamento del biglietto d’ingresso; per il primo anno infatti, l’ente morale che gestisce il parco ha deciso di far pagare ai visitatori 4 euro, come avviene negli altri giorni dell’anno per accedere al complesso museale. Diverse persone hanno così preferito rinunciare allo spettacolo, rimandando magari l’appuntamento al prossimo anno.Dopo i saluti delle autorità, il corpo bandistico «Carlo Inico» di Montichiari diretto dal maestro Carlo Righetti ha aperto ufficialmente le celebrazioni di ieri con l’inno di Mameli. E’ seguita l’esecuzione di alcuni brani dell’epoca, come la Cavalleria di Suppè e il Va Pensiero di Verdi. Ricordiamo che la battaglia concluse la Seconda Guerra d’Indipendenza coinvolgendo gli eserciti di tre stati europei: il Regno di Sardegna, l’Austria di Francesco Giuseppe e la Francia di Napoleone III. È poi seguito il resoconto storico dei combattimenti al Roccolo. La torre è il luogo simbolo del Risorgimento italiano. Intorno al colle, chiamato Roccolo, si svolsero i cruenti combattimenti di quel 24 giugno 1859 dove si scontrarono circa 300mila uomini.La seconda parte della manifestazione ha voluto celebrare Giuseppe Garibaldi; figuranti nelle vesti dell’eroe dei due mondi e della consorte, insieme a Mazzini, sono così arrivati nel parco della Torre, seguiti dai volontari cacciatori delle Alpi, in divisa azzurra, e dalle celebri camice rosse. Si è poi tenuta la rappresentazione di episodi avvenuti durante la battaglia, come il soccorso ai feriti e l’episodio di Anna Cuminello, colpita alla testa da fuoco nemico mentre assisteva i soldati. Tre colpi di cannone hanno chiuso la manifestazione e dato appuntamento alle commemorazioni del prossimo anno.
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Reparti in armi hanno simulato la battaglia. Anche un omaggio al mito di Garibaldi