è una rassegna in pillole sulla musica cantautorale in Brescia è organizzata dal Taquis bar e dall’associazione Liberamente, l’ass. che vanta un esperienza decennale nell’organizzazione di Rockerellando , festa musicale e non solo. Questa mini serie comprende 3 serate e saranno Domenica 6 marzo con DANIELE GOZZETTi Domenica 13 marzo con TABLO e Domenica 20 marzo con EDIPO le serate musicali inizieranno alle ore 21.00 si terranno al Taquis bar , in via bellini 1 a Toscolano Maderno ingresso libero i curricula dei musicisti : Daniele Gozzetti Cantautore bresciano dalla lunga attività musicale, con all’attivo 3 lavori discografici da solista.Già alla corte di Charlie Cinelli (che nel 2000 produce il suo “L’è a mò ac chèla”, primo lavoro, in dialetto bresciano, segnalato nella categoria “Miglior disco d’esordio” dalla rivista di settore “L’Isola che non c’era”), Gozzetti pubblica nel 2002 “Malmustùs”. Tra i momenti più felici la vittoria di “Musica nelle aie” a Faenza (RE) in sodalizio con il gruppo Archidamo e l’apparizione a CDLive (Rai TV). Nel 2009 pubblica “Dani Goz” – il primo completamente in lingua italiana – 12 tracce scritte e composte da Gozzetti ed una cover da lui tradotta del gruppo spagnolo Los Rodriguez (“La Milonga del Marinaio e del Capitano”), in cui si pone in una dimensione più ampia, pur rispettando e proseguendo parallelamente la via tracciata dai precedenti lavori. L’uscita del disco è stata preceduta da una serie di aperture in acustico ai concerti di Omar Pedrini durante la sua tournèe estiva. Sempre da “Dani Goz” è tratto il videoclip “L’amore succede” – diretto da Margherita Zacchi – trasmesso nello scorso dicembre dalla Rai in “TG1 Note”. Il tour della svolta linguistica di Gozzetti ha toccato molte province e locali storici – tra gli ultimi in ordine di tempo, il milanese “Le Scimmie”. TABLO Fin dall’infanzia Tablo si cimenta con il pianoforte prima e con la chitarra poi, da adolescente scrive e collabora con diverse band di Brescia e della Vallesabbia. Tra i progetti più recenti Tablo suona la batteria nei “Janet di Psycho” con i quali pubblica un LP nel 2005, chitarra e voce negli “Endemia”, chitarra e synth negli “Effimera”, anche con loro un EP nel 2006. Nel 2007 la decisione di proseguire in solitaria ed ecco il suo primo lavoro “Il giorno del metronomo”, realizzato con il supporto dell’etichetta ‘Aveit. Dieci brani interamente suonati ed arrangiati da Tablo per ottenere un album in bilico tra indie-pop e cantautoriale, passando da tracce intime e malinconiche ad altre di più facile ascolto. Tablo capisce allora che si può fare sul serio e si butta a capofitto nella stesura di “Non mi senti”, il secondo disco edito dalla Mizar Records (Gianmarco Martelloni, Marydolls, Kaufman, Ettore Giuradei), un lavoro più diretto e colorato rispetto all’esordio. Le nove canzoni che entreranno nella tracklist finale di “Non mi senti” sono quelle maggiormente “sentite” dall’artista: si parla di amore e delle sue diverse sfaccettature (“S.O.L.A.”, “Vene di neve” e “Nudo”), di un rapporto paterno (“Lezione n°3”), dell’eterna diatriba tra fede e filosofia (“Preghiera”), si osserva la società moderna come in “Dubai” (composta dopo un viaggio di lavoro nell’enorme “centro commerciale” arabo) e “I sorrisi della crisi” (l’effimera felicità del denaro). “Non mi senti” è un lavoro urlato delicatamente, nel quale il cantautorato incontra sonorità in bilico tra rock e jazz. Nella primavera del 2010 il singolo “Dubai” finisce in rotazione su un buon numero di radio nazionali che si occupano di musica emergente, “Non mi senti” ottiene recensioni positive sulle riviste ed i siti web del settore. Superati i 50 concerti accompagnato dagli inseparabili “metronomi” Tablo continua l’attività live e raccoglie le idee per il prossimo disco, nel frattempo collabora con Claudio Gurra in un progetto elettro-acustico chiamato “Protosamba”. EDIPO Edipo? vi chiederete: per caso era quel tizio greco che uccise il padre per sposare la madre inconsapevolmente? Ma no gente questa è tutta un’altra storia; Edipo, Fausto Zanardelli ci presenta il suo grande esordio: Hanno ragione i topi. Un’opera ,se posso così dire, che rasenta la criticità, l’ironia che lui stesso esprime trattando tematiche che vanno dalla politica alla vita quotidiana. Il nostro caro Fausto rende il mondo e ne prende piena visione, come un originale “spazietto” da osservare; la filosofia di vita di Edipo ci porta a dei paradossi e a delle verità sui piccoli dettagli di questa assurda esistenza, questo stato d’animo si evince soprattutto dalla terza canzone presente nel disco, parodia (se così posso azzardare a dire) della cara, dolce ricordo d’infanzia, mitica e leggendaria canzone di Sergio Edrigo: per fare un tavolo, di cui abbiamo bisogno ,si di un fiore, ma anche della droga nella visione distorta del caro Edipo, oppure nelle semplici parole: che il dolore è più che normale, è banale, presente nella canzone:E’ Banale Stare Male; chissà forse il caro Fausto ha dato il nome all’album pensando che i topi fanno bene a stare rintanati all’oscuro dell’uomo e furtivamente vivere a spese altrui? Una metafora?! Beh che sia così o non sia così almeno loro possono farlo, non sono costretti a sorbirsi la monotonia della solita vita e le imposizioni di questa società. Il tutto è racchiuso da uno stile musicale riconducibile ad un pop un po’ elettronico invaso da tastiere, organetti e synth, con una produzione di tutto rispetto. Ottimo disco che non opprime l’ascoltatore, che trascina l’ orecchio traccia dopo traccia e da come avrete potuto capire leggendo le mie righe vi consiglio l’ascolto della numero tre sopra citata. Lasciatevi trasportare dalla freneticità delle sonorità e scusate il gioco di parole, un buon ascolto a tutti voi
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