giovedì, Dicembre 26, 2024
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Lunedì partirà una lettera-intimazione indirizzata in Provincia. Prima mossa di una possibile causa per danni ambientaliIl Comune, avverte un parere legale, può tutelare anche l'immagine

Schiume nel lago, Malossini si è stufato

La lunga stagione della pazienza (forse troppa) è destinata a chiudersi domani mattina, quando il sindaco Cesare Malossini, nel suo ufficio affacciato sui porti rivani, firmerà il primo vero «atto di guerra» sul fronte delle orrende schiume generate dallo scarico della Centrale.L’atto di guerra è una lettera-intimazione indirizzata a vari uffici provinciali per richiamarli alle loro competenze: che sono quelle di tutelare l’ambiente. Una mossa che giuridicamente (il sindaco si è avvalso della consulenza dell’avvocato Mauro Vecchietti) si può definire «costituzione di mora» e che in termini più prosaici significa più o meno questo: «badate che non sopporteremo oltre negligenza ed imperizia e che quindi potremo «rivederci» – in caso di mancata soluzione dei problemi – nelle competenti sedi giudiziarie».Dalla consulenza legale ordinata nelle scorse settimane, dopo ripetute apparizioni di gigantesche schiume di alga centrifugata nel golfo di Riva, il Comune ha infatti appreso che ci potrebbero essere gli estremi per tirare in ballo le norme anti-inquinamento. Tali norme infatti – secondo dei precedenti già approdati in procedimenti civilistici – non tutelano soltanto nei confronti di inquinamenti pregiudizievoli per la salute, ma sono estendibili anche a casi in cui (come le orrende ma innocue schiume della Centrale) il danno è di immagine e quindi, di riflesso, «in soldoni» per un’economia turistica come quella rivana. Se quindi la lettera-ultimatum che partirà lunedì non dovesse produrre qualche risultato concreto, il Comune di Riva sarebbe titolato, in mossa successiva, a tentare la carta del risarcimento danni: l’avvertimento infatti sarà ampiamente documentabile.Perchè una lettera alla Provincia e non all’Enel, che – con la Centrale – è la società che materialmente scarica nei porti rivani le indesiderabili schiume? Probabilmente per tre motivi, tutti validi. Intanto è la Provincia che stacca per i produttori elettrici la concessione a sfruttare l’acqua del lago di Ledro e a scaricarla nel Garda col suo contenuto di alghe centrifugate inguardabili. Poi c’è da considerare che la Provincia è competente primaria per quanto riguarda la tutela ambientale. Infine è da mettere in conto che, proprio con l’Enel, il Comune di Riva è impegnato in questi ultimi giorni in una trattativa che dovrebbe portare ad una sistemazione del lungolago D’Annunzio abbinata alla realizzazione di una vasca di decantazione delle alghe scaricate dalla centrale.Potrebbe funzionare questa vasca: e allora l’Enel uscirebbe brillantemente dalla vertenza. Per la Provincia, invece, è comunque opportuno un «forte richiamo», che riguarda non solo le schiume, ma tutti gli altri guai del lago.Piacerà di sicuro ai rivani questo Malossini finalmente poco «trapattoniano».

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