Controllo e contrasto dei fenomeni maggiormente preoccupanti quali lo spaccio di stupefacenti, l’abuso di alcool, il bullismo e la dispersione scolastica sono stati temi trattati in classe dai carabinieri di Peschiera del Garda e della stazione locale di Lazise nell’aula magna della scuola media Flacone-Borsellino di Lazise. A guidare la delegazione dell’arma vi era il capitano Francesco Milardi che da poco ha assunto il comando della Compagnia di Peschiera del Garda coadiuvato dal maresciallo Gian Luca Battaglia comandante della stazione lacisiense, fra l’altro ubicata a pochi passi dal plesso scolastico in località La Pezza.
Prima di affrontare i temi proposti dai militari dell’Arma, ai ragazzi della seconda e terza media è stato proposto un filmato sulle importanti attività dei carabinieri in campo nazionale, con la specificazione di alcune attività primarie dei militari. In primo luogo i reparti speciali, quali il RIS e le attività dei NAS e dell’antidroga, con una evidente sottolineatura per l’approssimarsi del bicentenario della costituzione dell’Arma.
“Riteniamo che l’attenzione dimostrata dai ragazzi nel corso delle due ore passate con i responsabili dei carabinieri – afferma Lauretta Donati, docente responsabile dell’evento – sia un ausilio importantissimo per la loro formazione civile, per il loro comportamento futuro, per la loro crescita quali cittadini in seno alla società civile.”
Molti ragazzi sono stati affascinati dalla divisa, dalle azioni compiute dagli uomini e dalle donne dell’Arma, dalla normativa relativa all’utilizzo delle sostanze stupefacenti, dalla normativa relativa alla acquisizione del patentino, al sequestro del motorino, alla obbligatorietà del casco.
“E’ stato loro spiegato quali sono le implicanze di legge relativamente al compimento del 14° anno di età – spiega il maresciallo Gian Luca Battaglia – e quindi dalle implicanze giuridiche e di responsabilità penale cui possono andare incontro, soprattutto lo specifico riferimento alla pena ed alle implicazioni con il Tribunale dei Minori. E da qui sono sorte tante e tali domande che ci hanno davvero invaso. Non sono di certo bastate le due ore poste a disposizione. Tant’è che nel mese di gennaio prossimo andremo ancora in classe per completare gli argomenti e per dare risposte a molte domande rimaste in sospeso.”
“Noi siamo sempre pronti a portare il nostro contributo – spiega infine il capitano Francesco Milardi – perché per noi è meglio prevenire che curare. Creare quindi una coscienza ed una buona convivenza civile. E questa è la palestra migliore.”
Sergio Bazerla