Un corso di sedici ore, suddiviso in due giornate, per i volontari della protezione civile della provincia veronese. Il corso verte sulla sicurezza fluviale e su quanto necessita per gli interventi di protezione civile sui fiumi e nei laghi. A promuovere l’iniziativa è stata la Protezione Civile della Provincia in collaborazione con i volontari del gruppo alpini del basso Garda della protezione civile.
La prima tranche, di otto ore, si è svolta sabato, per l’intera giornata, presso il Centro Giovanile parrocchiale. Oltre alla attività didattica, presso il centro parrocchiale i 27 volontari che hanno aderito al corso hanno anche consumato il pranzo messo a disposizione dal gruppo alpini lacisiense.
“Abbiamo localizzato Lazise perché di fatto è al centro della zona Baldo-Garda-Valdadige – spiega il responsabile del gruppo di protezione civile alpino Claudio Delaini – ed una location che potesse offrire sia uno spazio per la didattica che uno per lo stacco pranzo e per una zona parcheggio. Cosa che il centro parrocchiale offre alla grande. Il corso offre una importante disamina degli interventi possibili per una completa sicurezza fluviale, mette in luce aspetti e casistiche di intervento, informa soprattutto su come intervenire per compiere operazioni di salvataggio e messa in sicurezza delle persone. Per noi volontari, sia alpini che di altre organizzazioni – conclude Delaini – è un momento di grande confronto, di acquisizione di nozioni, dati, comportamenti, utilizzo di mezzi.”
La prima giornata, cui seguirà una seconda dopo l’estate, è stata gestita da Mauro Tagliabue dell’associazione sportiva Onda Selvaggia di Vicenza. Tagliabue collabora da anni con la protezione civile venata nella realizzazione dei progetti per il soccorso fluviale, essendo un grande esperto di sport fluviali anche estremi.
“Abbiamo aderito all’iniziativa del gruppo della protezione civile con grande disponibilità – spiega il presidente del gruppo lacisiense delle Penne Nere Stefano Bergamini – perché crediamo fermamente che un costante aggiornamento dei volontari sia indispensabile. La sicurezza, poi, a livello fluviale è indispensabile, essendo noi a diretto contatto con l’acqua del lago e con i fiumi vicini, primo fra tutti l’Adige ed il Mincio. Noi, poi, abbiamo messo a disposizione i nostri alpini per tutta la logistica e l’organizzazione dei corsi.”
Sergio Bazerla