giovedì, Dicembre 19, 2024
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Presentata la «ricetta» della Provincia per il piano di sviluppo delle colline moreniche del lago di Garda. Con un vincolo: costruire il 20 per cento in meno rispetto agli ultimi 10 anni

«Servono più alberghi che case»

Costruire più alberghi e meno case. Rivalutare le bellezze paesaggistiche come le cascine del basso lago, creando percorsi turistici «ad hoc». E ancora, pensare a corridoi verdi tra i dodici comuni delle colline moreniche ed a piani paesistici comunali che tamponino la cementificazione selvaggia che ha infestato il Garda in questi ultimi 50 anni. Sono le coordinate principali del «Progetto di sviluppo integrato delle colline moreniche del Garda bresciano», coordinato dall’assessorato provinciale al Territorio, realizzato dallo studio di architettura Ermes Barba&Mauro Salvadori, dal professor Gian Pietro Brogiolo dell’Università di Padova e dall’architetto Genesio Beltrami. Progetto che è stato illustrato ieri in Broletto. «Serve una diversa evoluzione del modello insediativo – ha chiarito l’architetto Salvadori- che rivaluti il patrimonio storico paesistico ragionando in termini d’insieme e non per singoli comuni». È l’essenza «teorica» del Piano territoriale di coordinamento provinciale, il nuovo strumento pianificatore che regola lo sviluppo urbanistico, produttivo, viario del territorio provinciale e delle singole amministrazioni comunali, le quali però oggi possono disporre liberamente del loro territorio: i vari piani regolatori potranno essere approvati direttamente dai Comuni (senza il parere vincolante della Regione, come in passato) salvo aver rispettato le indicazioni del Pctp. L’unico «paletto» fissato dal Ptcp contro l’urbanizzazione selvaggia è l’indicazione a costruire – nei prossimi dieci anni – il 20% in meno rispetto a quanto si è costruito negli ultimi dieci anni. Il Ptcp indica vincoli, ma non li impone. Per questo sarà indispensabile la collaborazione di tutte le amministrazioni comunali, le quali dovranno uscire da una logica concentrata principalmente sugli «oneri urbanistici» per iniziare a ragionare in termini di «sviluppo sostenibile». Il problema è come conciliare un moderato sviluppo urbanistico con il sostegno dell’economia turistica, vero volano per i dodici comuni delle colline moreniche (San Felice del Benaco, Manerba, Pueggago, Muscoline, Polpenazze, Soiano del Lago, Calvagese, Padenghe, Moniga, Lonato, Desenzano, Pozzolengo) la cui popolazione è cresciuta negli ultimi 30 anni da 50mila a 70mila abitanti. «Il nostro sforzo è proprio quello di suggerire le linee di sviluppo sostenibile – ha precisato il presidente della Provincia Alberto Cavalli -. Se è vero che quest’area è stata oggetto di una rilevantissima urbanizzazione è anche vero che si sta entrando nell’ottica della valorizzazione ambientale e rurale. In futuro dobbiamo continuare a rafforzare l’offerta turistica». Offerta turistica che, a detta dell’assessore al Territorio Aristide Peli «dovrà puntare sul rafforzamento di hotel e strutture alberghiere anzichè sulle seconde case. Se la sopravvivenza delle amministrazioni comunali dipende in gran parte da imposte come Ici e oneri di urbanizzazione va ripensata la tipologia delle concessioni edilizie. Ne abbiamo già parlato nel primo incontro con le amministrazioni locali e credo che proseguiremo in questa direzione». Il progetto di Sviluppo integrato delle colline moreniche vuole anche valorizzare i «corridoi di natura e memoria»: percorsi naturalistici da preservare dallo sviluppo urbanistico e da percorrere a piedi, in bici, a cavallo, ma anche percorsi storici che riscoprano le bellezze architettoniche e archeologiche dei paesi morenici. Si cercherà anche di individuare immobili da destinare alle attività culturali «ma pensiamo anche alla rivalutazione delle cascine del basso lago – aggiunge Peli – presenti a Pozzolengo, a Lonato, nell’entroterra desenzanese, al fine di rilanciare l’economia delle aree rurali». Infine si pensa alla creazione di un «marchio d’area» che promuova le bellezze del territorio, marchio che verrà deciso attraverso un apposito concorso. Nei prossimi mesi si lavorerà anche alla realizzazione di un sito web, all’avvio di corsi di formazione per operatori turistici e culturali da inserire sul territorio.

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