Sette giorni fitti di raduni di preghiera, di veglie e di dibattiti, di visite in chiese e luoghi sacri ma anche di riflessione sulla società attuale e sull’esigenza di una maggior socializzazione giovanile. Saranno proprio i giovani, non solo quelli appartenenti a movimenti ecclesiali ma anche tutti quelli che abitano sulle rive del lago di Garda, a darsi appuntamento già dopodomani, domenica, al «Mericianum» di Desenzano per poi soggiornare fino al 30 marzo, la domenica successiva, nel basso lago, con incontri in programma a Lonato, Desenzano e Sirmione (e con un’escursione fino a Verona). Il maxi raduno vivrà il suo momento clou sabato 29 marzo, alle 20.30, nel Duomo di S. Maria Maddalena a Desenzano dove si terrà una veglia delle «Sentinelle 2003», appellativo coniato dal Papa in occasione della Giornata mondiale della gioventù di Toronto. L’idea base di tale iniziativa, spiega la Diocesi di Verona, nasce dalla constatazione che i giovani si allontanano sempre più dalla chiesa intesa anche come luogo di socializzazione, che è ormai finita l’epoca del biliardino, e che è quindi necessario incontrarli in discoteca, sulla strada e nei pub. Comunque, nella prossima settimana i vicariati del lago di Garda vivranno «un’esperienza di missione di strada, usufruendo della collaborazione di tre comunità di giovani specializzate in questo settore, quali la Nuovi Orizzonti di Roma, la francese Jeunesse Lumière e le Missionarie dell’Immacolata di padre Kolbe. I giovani saranno invitati al dialogo aperto con i missionari, giovani a loro volta, che risponderanno in base alla loro personale esperienza di vita. L’intento primario, fa sapere ancora la diocesi veronese, «è quello dell’ascolto di una realtà che chiede oggi alla Chiesa un’attenzione nuova. Non sarà evidentemente possibile accostare tutta la realtà ma l’attenzione verrà posta in particolare su alcune situazioni e snodi problematici che maggiormente richiedono attenzione». «Un ascolto vero, senza filtri o difese o risposte preconfezionate – affermano ancora gli organizzatori – non finalizzato a un’analisi sociologica bensì volto all’individuazione dei meccanismi, dei pregiudizi, delle difese, delle incrostazioni del passato, che impediscono il dialogo e l’annuncio con chi vive situazioni di incomprensione e sofferenza». Le tre comunità di giovani saranno ospitate nelle parrocchie della zona che offriranno vitto e alloggio. Domenica 23 marzo alle 18 è prevista la messa nella basilica di Lonato, l’indomani lunedì, dopo una visita a Verona, i giovani si recheranno a Sirmione nella casa di Benedetta Bianchi Porro, la ragazza-simbolo dei giovani. Quindi, nei giorni successivi, si alterneranno incontri e dibattiti nel liceo Bagatta di Desenzano, nella comunità Exodus di Sedena e nell’oratorio di Lonato. E ancora, nell’ospedale di Desenzano (in un reparto), nel liceo pedagogico di Lonato, negli oratori di Desenzano e di altri centri. Un contatto diretto con i drammi, le sofferenze e le gioie: così la diocesi intende temprare i ragazzi.
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Al via domenica un maxi raduno diocesano a Desenzano, Lonato e Sirmione. Incontri, esperienze di vita, riflessioni e preghiere