Il turismo in Italia, tradizionalmente concentrato nei mesi estivi, sta registrando un significativo spostamento delle presenze verso settembre. Questo fenomeno è guidato da un meteo favorevole e da tariffe in calo, che rendono il mese un periodo sempre più appetibile per i turisti. Secondo le stime del Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti, si prevede che 15 milioni di turisti soggiorneranno nelle strutture ricettive italiane a settembre, generando un totale di 50,2 milioni di pernottamenti, un incremento dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2023.
Un’estate sottotono e le prospettive per settembre
Le previsioni per settembre rappresentano una nota positiva dopo un’estate che non ha raggiunto le aspettative. La domanda interna ha subito una contrazione del 2,9%, influenzando negativamente il settore turistico, soprattutto nelle destinazioni marine, montane e termali. Le città d’arte, le località rurali e collinari mostrano invece tendenze più ottimiste, con previsioni di crescita rispettivamente del 2,4% e del 2,1%. Anche le località lacustri, come quelle del Lago di Garda, registrano una leggera crescita dello 0,9%.
Il Lago di Garda: una stagione di recupero
Il Lago di Garda, simbolo delle destinazioni lacustri italiane, ha visto un tasso medio di occupazione delle strutture del 95% nel mese di agosto, con un incremento di un punto percentuale rispetto al 2023. Questo risultato è particolarmente rilevante considerando una partenza di stagione non brillante, caratterizzata da una riduzione del potere di spesa e delle presenze da parte della popolazione tedesca. Nonostante questo, il Garda si conferma una meta in crescita, anche grazie all’incremento esponenziale delle presenze di turisti nordamericani e arabi, che stanno compensando la leggera flessione delle presenze nord europee.
L’internazionalizzazione e il futuro del turismo gardesano
L’aumento delle presenze di turisti statunitensi è particolarmente significativo per l’economia del Lago di Garda. Questi turisti, che rappresentano la nuova frontiera del turismo gardesano, sono ora i primi per volume d’acquisti, spendendo mediamente 447 dollari al giorno, contro i 188 dollari spesi dai turisti tedeschi. Questo nuovo mix di presenze, insieme alla collocazione geografica strategica del Garda tra importanti città come Venezia, Milano e Brescia, spinge verso una crescente internazionalizzazione del turismo nella zona.
Overturismo o mancata programmazione?
Un tema critico legato all’aumento delle presenze turistiche è quello dell’overturismo, un termine spesso utilizzato per descrivere la saturazione delle destinazioni turistiche. Tuttavia, la vera questione che emerge è la mancanza di una programmazione infrastrutturale adeguata a supportare il crescente afflusso di turisti. Dal 1990 ad oggi, le presenze turistiche sul Lago di Garda sono passate da 5 a quasi 29 milioni, ma le infrastrutture a servizio della regione sono rimaste sostanzialmente invariate. Questo squilibrio sottolinea la necessità di una visione più lungimirante e di una gestione più oculata del turismo, che consenta di sostenere l’economia locale senza compromettere la qualità della vita e dell’ambiente.
Dati Confesercenti a Assolutismo.
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