L’emergenza idrica causata dalla siccità persistente (unica eccezione la spruzzata d’acqua di ieri) si fa sentire anche sull’alto Garda: la persistenza del problema ha convinto il sindaco di Gargnano, Franco Scarpetta, a emanare la prima ordinanza che vieta l’uso dell’acqua della rete idrica pubblica tra le 7 e le 22 per irrigare orti, giardini, riempire piscine, lavare autoveicoli o per farne altri usi che non siano strettamente indispensabili. Per chi non rispetta il divieto sono previste contravvenzioni pesanti: tra i 100 e i 1000 euro. L’emergenza inizia a far sentire i suoi effetti anche da queste parti; effetti non limitati al preoccupante livello del lago in continua riduzione. Ma va detto che la situazione di questo inizio di estate non rappresenta una novità assoluta, e che in effettin la situazione non si è scostata molto dal contesto delle stagioni passate quando, più o meno di questi tempi, i sindaci di vari comuni emettevano ordinanze simili a quella di Gargnano per salvaguardare la preziosa materia prima. Provvedimenti che favorivano l’uso alimentare e igienico, mettendo in secondo piano (o sacrificando) orti e giardini. Non si sono però mossi, almeno per ora, gli altri comuni dell’alto lago; anche se una comunicazione inviata ieri alle amministrazioni dal Consorzio Garda uno le invita a cautelarsi, limitando la possibilità di utilizzo dell’acquedotto. Per questa mattina, inoltre, è stata convocata dalla Comunità del Garda una riunione proprio per affrontare l’argomento a livello dell’intero bacino. E gli altri comuni? Nelle scorse serate qualche temporale ha reso meno torrida la situazione a Limone e in Valvestino. A secco invece le altre aree altogardesane, sulle quali le poche gocce di acqua hanno avuto il solo effetto di elevare ancora di più il livello di umidità. «Sotto questo aspetto non presenta grossi problemi Limone – afferma l’assessore Joseph Fava -, visto che l’acquedotto può contare sulla captazione dell’acqua dal torrente San Giovanni e da altre tre sorgenti. L’acqua pescata dal lago è poca». Nessuna ordinanza neppure a Tremosine, almeno per ora; anche se l’invito del Consorzio Garda uno potrebbe avere un seguito a breve. Così pure a Tignale, Comune nel quale non sono state emesse ordinanze di restrizione ma dove, già da tre anni, tutti coloro che possiedono una piscina sono stati invitati a comunicare all’Ufficio tecnico i tempi previsti per il riempimento della stessa. In questo modo risulta più agevole programmare il deflusso dell’acqua, poiché in caso di contemporaneità delle operazioni i serbatoi dell’acquedotto si svuoterebbero rapidamente.
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Su input del Garda Uno probabili ordinanze anche negli altri comuni