I sindaci del Garda si sono ritrovati ieri mattina a Gardone Riviera, nella sede della Comunità, per discutere del livello delle acque che, al momento, è +44 sullo zero idrometrico di Peschiera, rispetto al +54 del 30 giugno 2003, l’anno della siccità (quell’anno il lago raggiunse il minimo storico il 15 settembre: +8). Al termine dell’incontro hanno redatto un documento per invitare le Regioni a farsi carico del problema: «Le amministrazioni comunali di Riva, Nago Torbole, Bardolino, Limone, Gargnano, Gardone Riviera, Salò, Manerba e Sirmione (vengono citati soltanto i sindaci o gli assessori presenti, escludendo coloro che hanno dato il loro appoggio telefonico, ndr) prendono atto della situazione, foriera di prossime difficoltà sul fronte ambientale ed economico, ed esprimono particolare preoccupazione per la mancata correlazione tecnico istituzionale tra la Provincia autonoma di Trento, la Regione Veneto e la Lombardia». Invitano quindi i presidenti di tali realtà «a fissare con urgenza una riunione comune politica e tecnica per affrontare in modo unitario la questione della qualità e quantità delle acque del lago, al fine di verificare puntualmente adduzioni ed emungimenti, anche in confronto con l’Enel e i Consorzi, nella prospettiva della ridiscussione dei contenuti delle concessioni per il prelievo, in scadenza. A questo scopo i comuni rivieraschi devono essere considerati soggetti fondamentali, accanto alle due Regioni e alla Provincia di Trento». Quali le linee-guida? Eliminare gli attuali sprechi a valle, mediante la razionalizzazione dei sistemi di irrigazione, il riordino delle utenze, l’introduzione di nuove volture che richiedano un minor quantitativo di acqua. E ancora: elevare il livello minimo dagli attuali 15 centimetri (non obbligatorio) a 30, con la conseguente riduzione dell’escursione; applicare il principio di proporzionalità, rapportando le erogazioni per le campagne del mantovano alle effettive disponibilità. Il sindaco di Limone, Franceschino Risatti, ha detto che i giornali tedeschi cominciano a parlare di lago di Garda simile una pozza. In Germania alcuni grandi operatori sono proprietari di villaggi delle vacanze in Spagna, Croazia e Turchia: sperano, di conseguenza, di far passare la voglia d’Italia ai turisti d’oltralpe. Per ora la balneazione e la navigazione non ha avuto problemi. Ma, di questo passo, chissà. «Bisogna mettere fine allo sfruttamento selvaggio delle acque del lago», è stato detto. E il sindaco di Riva, Claudio Molinari: «Occorre finanziare modelli alternativi di irrigazione dei 120 mila ettari delle campagne mantovane. Per i vigneti dell’Alto Adige si è trovato, ad esempio, il sistema goccia a goccia. E’ necessario rimodellare l’intero sistema dei prelievi, approfittando del fatto che le concessioni sono scadute». Anche Giampiero Cipani, di Salò, Alessandro Bazzani, Gardone, Maurizio Ferrari, Sirmione, hanno espresso preoccupazione: «L’acqua continua a scemare. È un bene prezioso, di cui bisogna tenere conto».
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Incontro nella sede della Comunità del Garda a Gardone Riviera. I sindaci della zona del Benaco sollecitano l’intervento dei governatori