Su iniziativa dell’Assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Brescia Mariateresa Vivaldini, si è tenuto un incontro sulla sicurezza stradale con la Commissione provinciale III, coadiuvata dall’ingegnere Luisa Zavanella per presentare il rapporto sulla sicurezza stradale stilato dall’Osservatorio provinciale sull’incidentalità. L’indagine della Provincia, che dal primo gennaio opera nell’ambito del flusso informativo Istat, secondo quando previsto dal progetto «Incidere» di Regione Lombardia, è riferito all’anno 2009. Dalle statistiche è emerso che il numero di incidenti con lesioni a persone ammontano a 3.719, con 5189 feriti e 115 morti. Il 51% dei decessi ha coinvolto l’utenza più debole: motociclette, pedoni, biciclette, scooter e ciclomotori; il 48% le autovetture e l’1% i mezzi pesanti. Teatro di 1.850 incidenti, pari al 50% del totale, risulta essere la viabilità comunale, seguita da quella provinciale, con il 29%, statale (15%) e autostradale (5%). La mortalità maggiore interessa le strade provinciali, con 56 decessi, seguita da quelle comunali (35 decessi), da quelle statali (15) e dalle autostrade (8). Nello specifico, le tre strade della provincia sulle quali si è verificato il maggior numero di morti sono la SP BS 345 ‘Delle tre valli’, la SP BS 235 ‘Orceana’ e la SP BS 237 ‘Del Caffaro’; le tre strade con il più elevato numero di incidenti sono state la SP BS 11 ‘Padana superiore’, la SP BS 345 ‘Delle tre valli’ e la SP BS 237 ‘del Caffaro’. I Comuni nei quali è stato registrato il maggior numero di incidenti in rapporto alla popolazione sono: Salò, Manerba sul Garda, Sirmione, Iseo, Castegnato, Roè Volciano, Lonato, Padenghe sul Garda e Anfo. I più virtuosi, invece, nei quali non è avvenuto alcun incidente, sono: Berlingo, Borno, Brione, Capovalle, Casto, Cimbergo, Incudine, Irma, Losine, Magasa, Marmentino, Monno, Montisola, Mura, Pertica Bassa, Prestine, Saviore dell’Adamello, Treviso Bresciano e Zone. Passando, infine, dai luoghi ai tempi, gli orari maggiormente critici risultano essere quelli di punta, mattutini e serali, mentre il giorno e il mese peggiori sono il giovedì e luglio. ‘2000 al 2010 il numero degli incidenti mortali sulle strade bresciane – commenta l’Assessore Vivaldini – è pressoché dimezzato, il biennio 2010/2011 segna invece un trend in risalita. E più della metà di chi perde la vita sulla strada appartiene all’utenza debole: pedoni, ciclisti e motociclisti. Rispetto al 2010, sono state 20 in più le croci sull’asfalto di città e provincia, 17 solo nel primo semestre. Sale il numero delle vittime tra i pedoni (+ 2), i ciclisti (+6), i conducenti di ciclomotori (+4) e i motociclisti (+1). Bilancio nero anche sui decessi a seguito di incidenti tra gli automobilisti, ben 11 in più sul 2010,mentre diminuiscono sebbene di poco (-2) i morti tra gli autisti di mezzi pesanti. Va evidenziato un aumento del traffico sulle principali strade della provincia, prima causa dell’impennata sul numero di incidenti. Così, il rapporto dall’Osservatorio provinciale sull’incidentalità diviene strumento essenziale per tracciare una mappatura delle criticità, mettendo in particolare rilievo i punti ad alto rischio: tratti stradali e intersezioni pericolose che necessitano di interventi infrastrutturali. La disponibilità dei fondi oggi è molto limitata e pertanto siamo in difetto sugli investimenti alle strutture stradali. Per giunta i problemi più rilevanti si riscontrano su tratte caratterizzate da lunghe estense chilometriche, la cui risoluzione richiederebbe spese consistenti.’