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All’ex presidente dell’Asm la consegna del premio a San Carlo. Erano in corsa quattro candidati per il riconoscimento intitolato all’inventore del violino

Silveri riceve il «Gasparo da Salò»

Il «Gasparo da Salò 2006» andrà all’ingegnere Luciano Silveri, ex presidente dell’Asm di Brescia. Questa la decisione presa dal sindaco Giampietro Cipani, dal vice Gualtiero Comini e dagli assessori. La consegna della statuetta, dedicata all’inventore del violino, avverrà sabato 4 novembre, in occasione della festa del patrono, S. Carlo. Il premio equivale all’Ambrogino d’oro, assegnato a Milano, e alcuni lo hanno ribattezzato il «Sancarlino».La giunta ha esaminato quattro candidature: Luigi Comencini, nato a Salò nel 1916 (il regista di «Pane, amore e fantasia», «Pane, amore e gelosia», «Tutti a casa», «La ragazza di Bube», tanto per citare alcuni dei suoi film; Mario Viganò, il cardiochirurgo che opera al S. Matteo di Pavia; Gianni Bettinzoli, l’imprenditore della Tassoni; e, appunto, Silveri, il prescelto. L’ingegnere, nato a Salò, ha dato forma e motore ai camion Om, in particolare al mitico Leoncino, poi direttore in varie aziende, capo dei Servizi municipalizzati di Brescia (che, primi in Italia, hanno realizzato il teleriscaldamento), animatore della Scar di Roè Volciano, consigliere di amministrazione della Scuola Editrice. È molto attivo in campo sociale. Attraverso la Fondazione Sipec (l’atto costitutivo fu stilato nello studio del notaio Bonardi, suo ex compagno di scuola) progetta, realizza, trova i finanziamenti e gestisce opere di pubblica utilità. In Italia e all’estero, ovunque emergano necessità di interventi mirati a sopperire deficienze nel livello di vita (in fatto di salute, istruzione, strutture sociali e recupero dalle emarginazioni). E con un’altra Fondazione, la Mysotis, Silveri cura i malati gravi nella sua casa in città. Negli intervalli di tempo frequenta ospedali, scuole, favelas.In passato il premio «Gasparo da Salò» è stato consegnato a Vittorio Pirlo (ex farmacista, ex sindaco, ex presidente dell’Azienda di soggiorno, dell’Ateneo, della Canottieri, del Panathlon, giudice alle Olimpiadi di Roma, organizzatore dei mondiali di ciclismo), a Francesco Dolfo (ha legato il suo nome all’Istituto Sant’Orsola, rimasto aperto fino al ’95; disponeva di numerosi indirizzi: medie, magistrali, liceo scientifico, linguistico, programmatori, corsi di recupero), a Tullio Foffa e alla moglie Maria Teresa Cruciani (hanno tenuto dal ’51 l’osservatorio meteorologico e la stazione sismica, raccogliendo con certosina pazienza i dati climatici).Nel 2001 toccò ad Angelo Gasparotti (il medico che, dopo avere lavorato in ospedale fino al ’92, ha creato il gruppo di volontariato «Solidarietà salodiana», che opera soprattutto all’interno della casa di riposo); nel 2003 a suor Vincenza Assunta Corti (dirige l’Istituto della Croce Rossa Italiana, in viale Landi, che accoglie bambini di tutto il mondo, spesso costretti a fuggire da situazioni terribili, come la guerra, la fame, la solitudine, alcuni privi di famiglia e altri con la mamma, in attesa di un ricongiungimento affidato alla burocrazia e alla buona sorte); nel 2003 a monsignor Paolo Zanetti, dal ’72 al ’92 parroco del Duomo (ha avuto il grosso merito di dare il via ai lavori di sistemazione dello splendido edificio); nel 2004 ad Aldo Caffi, presidente onorario della squadra di calcio che disputa il campionato di serie D; l’anno scorso a Gianfranco Rodella, comandante dei Volontari del Garda.

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