Può darsi. Può darsi che il primo round di consultazioni avviato ieri mattina in Provincia dal presidente Elio Mosele e dall’assessore alla viabilità Luca Sebastiano con i sindaci del Garda-Baldo, può darsi porti a qualcosa di concretamente buono: una reale proposta alternativa al «project financing» della Affi Pai (ricordiamo cosa significa: realizzazione di opere pubbliche da parte di privati senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione in cambio degli utili che derivano dai flussi di cassa generati appunto dalla gestione dell’opera stessa).Può darsi invece che la tre giorni di «audizioni» in sala Rossa della Provincia finisca tutta in un blablabla inconcludente cioè senza proposte capaci di contrastare i tre progetti già depositati a Venezia per realizzare la tanto contestata bretella a pagamento del lago.La differenza, stavolta, indipendentemente dal risultato dell’operazione di consulta, sta nell’atteggiamento positivo del presidente Mosele pronto a farsi da tramite con la Regione per individuare soluzioni in grado di risolvere questo «busillis» politico, con buona pace di tutte le parti coinvolte. Cioè: Mosele sta facendo di tutto per portare all’assessore regionale Chisso un progetto alternativo alla superstrada a pedaggio, opera che lui, in veste di privato cittadino, fa intendere di non gradire, ma che invece come pubblico amministratore deve «sostenere» rispondendo all’ordine di scuderia partito da Venezia. «Non lo posso dire», ha in realtà detto ieri il presidente, «ma è evidente che il mio ruolo oggi è quello di mediare tra le esigenze dei singoli sindaci veronesi e le necessità del governo regionale, che quest’opera la vuole ma che non ha i soldi per realizzarla. Il ruolo non è semplice, soprattutto perchè qui le teste da mettere d’accordo sono molte: ogni sindaco ha richieste particolari, ciascuno tira l’acqua al suo mulino e io devo trovare il punto d’accordo tra tutti arrivando ad una sintesi unitaria da portare a Chisso migliore di quella che ha già sul tavolo. Per questo ho voluto questa tre giorni di audizioni», spiega il presidente, «per raccogliere le singole posizioni dei primi cittadini del Garda-Baldo da tradurre poi, attraverso il lavoro dei nostri uffici tecnici, in un progetto sostitutivo dei tre già approvati a Venezia. Non chiacchiere, quindi, ma fatti».Ieri è toccato ai sindaci di Peschiera, Castelnuovo, Pastrengo, Cavaion, Affi, Bardolino, Costermano, Lazise (assente), Garda. Tutti pronti a ribadire il proprio «no» alla Affi Pai proponendo altre soluzioni per migliorare la viabilità ormai impossibile del lago, soluzioni più rispettose dell’ambiente e della gente che lo vive, oltre che meno onerose. A trovare il plauso di Mosele è stata soprattutto l’idea del sindaco di Bardolino, Pietro Meschi, che ha invitato a sfruttare l’eventuale infrastruttura «per migliorare la circolazione interna investendo i soldi derivanti dai pedaggi di chi utilizzerà la bretella per arrivare fino a Affi», ha sintetizzato Mosele, aggiungendo: «idea più che buona perchè lascerebbe libero da tariffe il traffico locale costringendo a pagare solo chi esce dall’autostrada». «Ciò che è emerso come pensiero condiviso da tutti i presenti», ha spiegato ancora l’assessore Luca Sebastiano, «è un no deciso alla superstarda e una volontà forte di migliorare la viabilità esistente». Ecco allora l’elenco delle opere necessarie per ottimizzare la rete viaria locale messe sul tavolo dai singoli amministratori: Peschiera ha chiesto di finire la regionale 11 in fretta e di realizzare una bretellina che colleghi il Frassino alla provinciale; Castelnuovo ha ribadito la sua posizione di contrarietà assoluta alla superstrada a pagamento; Lazise non s’è presentata; Bardolino ha sottolineato che è necessario creare collegamenti a pettine tra la Gardesana e la Castelnuovo-Affi, bypassando il nodo di Calmasino; Cavaion ha chiesto la riqualificazione della superstrada soprattutto per quel che riguarda l’impatto acustico e ambientale; Affi ha messo sul tavolo la necessità di trovare soluzioni per il nodo autostradale. Insomma», ha concluso Sebastiano, «tante piccole opere migliorative dell’esistente in grado, se veramente realizzate, di snellire il traffico senza andare a stravolgere il territorio con una infrastruttura mostruosa sia per la realizzazione che per l’impatto ambientale».Il sindaco di Costermano, portavoce della linea del «no» più agguerrito, non ha mancato di ribadire totale chiusura al project financing. «Ci sono altre soluzioni più intelligenti da adottare», ha sottolineato Fabrizio Lorenzini, «e le ho ricordate a Mosele: c’è il passante di Castion, la rotonda di Albarè che abbiamo già dato incarico di studiare e c’è tanto altro da fare prima di tagliare in due l’entroterra gardesano con un’arteria inutile come quella che vuole la Regione. La posizione mia e dei colleghi di Caprino, Torri e Garda ascoltati da Mosele nella seconda parte della riunione di questa mattina», ha sintetizzato infine Lorenzini, «è di stralciare ogni progetto di strada a pagamento, meglio, ogni progetto di nuova strada, concentrandosi a migliorare ciò che già c’è. Più chiaro di così…».
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Oggi e domani le audizioni di altri amministratori, poi la Provincia preparerà un progetto da sottoporre all’assessore Chisso