Anche in periodo di vacanza, anzi, a maggior ragione proprio in questi mesi in cui le presenze aumentano notevolmente, la Polizia locale presidia il territorio di Sirmione effettuando pattugliamenti e servizi di contrasto, ma soprattutto di prevenzione, con interventi tempestivi in caso di furti, smarrimento di oggetti o altre problematiche, a tutela di cittadini e ospiti.
Quest’estate, in particolare, l’attenzione degli agenti della Locale è focalizzata su controlli che proprio in queste settimane si stanno intensificando. A ottobre dello scorso anno è entrata in vigore in Lombardia la Legge regionale Parolini (“Politiche regionali in materia di turismo e attrattività del territorio lombardo”, L.R. n. 27 del 1 ottobre 2015), quindi dal primo gennaio 2016 la Polizia municipale di Sirmione sta compiendo controlli congiunti, con i diversi settori comunali, che soggiacciono all’applicazione dell’imposta di soggiorno e agli obblighi di legge per le strutture non alberghiere. In questa categoria rientrano: case per ferie, ostelli per la gioventù, appartamenti per vacanze, locande e bed & breakfast.
La prima fase dell’attività di controllo si è concretizzata nei mesi scorsi attraverso il monitoraggio di vari portali a carattere turistico, solitamente utilizzati dalle strutture ricettive per la promozione in internet. In un secondo momento, i soggetti interessati sono stati contattati e informati per essere messi al corrente di tutti gli obblighi necessari per svolgere la propria attività come struttura ricettiva non alberghiera (Scia e comunicazione agli uffici competenti).
«I controlli sono tutt’ora in corso e proseguiranno per tutta la stagione», informa il comandante della Polizia locale di Sirmione, Roberto Toninelli. «Fino a oggi, sono stati accertati una decina di casi di abusivismo, rilevati attraverso ispezioni e verifiche incrociate di dati effettuate dal nostro personale. La sanzione prevista dalla legge regionale per chi esercita attività ricettiva senza aver provveduto a presentare la Scia o la comunicazione, a seconda della tipologia di attività, va da un minimo di duemila euro a un massimo di 20mila euro. Il trasgressore è comunque ammesso al pagamento di una somma in misura ridotta pari a 4mila euro, entro 60 giorni dalla contestazione e notificazione dell’illecito. Si rammenta inoltre l’importantissimo obbligo per i gestori, di comunicare entro 24 ore i nominativi degli ospiti alloggiati all’Autorità di Pubblica Sicurezza attraverso il canale telematico disponibile sul sito della Questura di Brescia, sportello virtuale, servizio Alloggiati web. Il servizio consente, una volta acquisite le necessarie credenziali, di inserire telematicamente i nominativi degli ospiti, assolvendo in tal modo all’obbligo previsto dall’art. 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
È da ricordare infine che, per la violazione all’art. 109 del T.U.L.P.S., la sanzione prevede la denuncia alla Procura della Repubblica con l’arresto fino a tre mesi oppure l’ammenda fino a 206 euro, con l’aggravante in caso di accertata reiterazione, in base all’art. 81 C.P.