Un vero e proprio spettacolo quello che, venerdì 18 giugno 2010 alle ore 21,15, vedrà ospite Alfonso Signorini a Sirmione, in Piazza Carducci, in una serata in onore di Maria Callas. Attraverso le performance del soprano Daniela Dessì, accompagnata dal M° Sem Cerritelli, l’autore rievocherà i tratti salienti della vita della Divina, rielaborati attraverso la fantasia, ma fondati su una documentazione rigorosa ed esclusiva. Nel corso della serata, organizzata dal Comune di Sirmione, in collaborazione con la Fondazione Liberamente – Idee per costruire, e presentata da Eleonora Daniele, saranno proiettati alcuni dei momenti più emozionanti del dvd Callas Toujour, alternati da alcuni brani del romanzo letti dall’attrice Serena Autieri. “Fino alla pubblicazione del mio romanzo c’era un buco nero nella vita di Maria Callas, un periodo che va dal novembre del 1959 al settembre del 1960” racconta Signorini. A trent’anni dalla sua morte, il nome Maria Callas è ancora fonte di curiosità per chi non l’ha conosciuta o di considerazione per chi l’ha apprezzata. Con una rivelazione scoop, a cui Signorini ha abituato i suoi lettori: nessuno immaginava che la Callas, conosciuta come la Divina, avesse avuto un figlio dal magnate greco Aristotele Onassis. Anche per Signorini all’inizio sembrava che questo facesse parte di una leggenda metropolitana; quando poi è venuto in possesso di alcune centinaia di lettere scritte dalla Divina, ha avuto modo di leggere di quel bambino nato a Milano, che visse solo tre ore, morì a causa di una malformazione polmonare e che lei seppellì sotto falso nome. “Ogni primo lunedì del mese la Callas era solita recarsi sulla tomba del figlio – continua Signorini – accompagnata dall’autista Ferruccio, che assieme alla governate Bruna sono le uniche due persone che compongono la famiglia della Callas. Quando i due lavoratori di fiducia, hanno letto questo mio libro mi hanno detto “Noi abbiamo ritrovato in queste pagine la nostra signora”. Epistole inedite dal carattere quotidiano, come quelle di una casalinga disperata in quanto, dopo che Onassis l’aveva lasciata per sposare Jaqueline Kennedy, la Callas viveva in solitudine. “Sapeva trasmettere emozione – racconta Signorini – Aveva una voce che non lasciava indifferente e possedeva la capacità di passare da un repertorio all’altro con facilità. Forse per questo motivo la sua carriera è durata solo dieci anni a causa di un declino vocale, per lo sforzo a cui la sottoponeva”. La Callas ebbe anche l’intuito di trasformare la lirica in una figura di jet set. Aveva capito che la gente aveva bisogno di miti; lei era lì e colse l’occasione al balzo. Da qui il titolo del libro “Troppo fiera, troppo fragile”. Signorini descrive l’altra faccia della medaglia, dalla donna tenace, indipendente e perfezionista sino all’inverosimile sul lavoro, così fragile nella vita privata. Vita che fino a che non ha ottenuto il successo meritatamente, non ha risparmiato sacrifici ed umiliazioni. Maria Callas descritta da Signorini è la storia di una donna moderna, figlia dei nostri tempi.
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Troppo fiera, troppo fragile: il mito della Callas Venerdì 18 Giugno 2010, ore 21,15, Sirmione, Piazza Carducci