Un arsenale di munizioni per armi da sparo ed un laboratorio per il confezionamento. E’ l’incredibile scoperta fatta da un vigile urbano di Sirmione in un locale sotterraneo del palazzo comunale in piazza Virgilio, a Colombare. Una «santabarbara» che, anche se di modeste dimensioni, sarebbe stata sufficiente a far saltare in aria l’intero Municipio, per effetto di alcuni chilogrammi di polvere da sparo.Nessuno ne sapeva niente: un arsenale di munizioni quindi abusivo. La polvere da sparo sarebbe comunque riconducibile alle munizioni che i vigili urbani in servizio al distaccamento di Sirmione attingono per le esercitazioni al tiro, cui devono sottostare per legge. Ma l’attuale comandante della polizia urbana, che ne ha portato a conoscenza l’amministrazione, ha riferito il tutto alla Procura della Repubblica.Il locale è ora sotto sequestro e sulla vicenda stanno indagando i carabinieri.La notizia, rimasta segreta fino ad ora, non è che l’ultima di una lunga serie di misteriosi episodi che suo malgrado riguardano la vigilanza urbana, in particolare il suo ex comandante, al quale, ricordiamo, è subentrato da un anno il dottor Roberto Toninelli. Anche se per ora ci troviamo davanti ad un’inchiesta giudiziaria, che deve ancora accertare eventuali responsabilità, si può tentare una ricostruzione.La scorsa estate, come riferito allora da Bresciaoggi, il responsabile di un ufficio comunale presentò una denuncia in Procura per un presunto ammanco dalle casse comunali, causato dal mancato versamento alla Polizia Urbana di alcune somme derivanti dalla vendita di telecomandi per il parcheggio di piazzale Porto. L’ex comandante riferirà agli organi di stampa di «aver proceduto ad una denuncia per furto delle somme sparite». Il denaro, infatti, sarebbe rimasto custodito in un ufficio comunale.I vertici dell’amministrazione si chiesero allora come mai gli oltre 4 mila euro non fossero stati depositati in Tesoreria.Seguirono altri interventi su presunte irregolarità, anche queste al vaglio della magistratura, di cui però non si conoscono i dettagli: una notizia trapelata, ma non confermata, dagli ambienti comunali. Infine la questione del laboratorio abusivo di polvere da sparo che, in caso di esplosione, avrebbe potuto provocare conseguenze drammatiche. Pare che a scoprirlo, per caso, sia stato un agente, che ha informato il suo superiore, il comandante appunto, che a sua volta non ha atteso un minuto per informare l’Amministrazione e chiamare i Carabinieri.E’ per queste ragioni che il Comune si costituirà parte civile contro ignoti. L’inchiesta potrebbe riservare colpi di scena.
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La scoperta è stata fatta da un agente in un locale dei sotterranei dell’edificio