Tra Riva e Limone, lungo il confine tra Trentino e Brescia, si trova la riserva naturale di Val di Gola. Quest’area protetta, istituita nel 2010, si estende su 2 ettari ed è dedicata alla salvaguardia dell’avifauna, della flora e delle specie ittiche del lago di Garda.
Recentemente, il sindaco di Riva Cristina Santi ha emesso un’ordinanza che vieta l’accesso alla spiaggia di questa area protetta anche per il 2024. Il divieto riguarda sia i pedoni che i bagnanti e prevede sanzioni amministrative da 50 a 300 euro per chi lo viola.
Il motivo principale dietro questa decisione è la tutela dell’alborella, conosciuta anche come àola sul lago. Questa specie ittica è in forte declino dal periodo degli anni ’90 e non può più essere pescata. La pesca dell’alborella è vietata dalle tre regioni che circondano il lago fino al 30 giugno 2026.
La quasi scomparsa dell’alborella nel Garda è stata rapida: dai circa 1.300 quintali medi pescati negli anni ’80 si è passati ai soli 22 quintali nel 2001 e ai 3,5 quintali nel 2003.
Le cause principali di questo declino sono da attribuire alle alterazioni ambientali delle zone di riproduzione, alla competizione con altre specie ittiche introdotte dall’uomo e al disturbo causato dagli anatidi come il germano reale e il cigno.
Per cercare di salvaguardare l’alborella, è stato avviato il “Progetto Alborella” a Riva del Garda. Questo progetto, coordinato dall’Unione pescatori sportivi del Garda, prevede l’utilizzo di cassette immerse nell’acqua e riempite di ghiaia per attirare le poche alborelle rimaste nel lago. Queste cassette vengono posizionate in punti strategici e una volta utilizzate dagli esemplari, vengono trasportate in zone sicure come la Val di Gola per permettere la schiusa delle uova lontano dai predatori e dai bagnanti.
