Un gruppo di lavoro tra Regioni e ministeri regolamenterà le acque del lago di Garda. Lo stabilisce la risoluzione votata all’unanimità dalla Commissione territorio e ambiente del Senato. Il documento impegna il Governo «a provvedere ad un aggiornamento delle modalità di regolazione della risorsa idrica del bacino del lago di Garda» attraverso «la costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e comprendente le regioni Lombardia e Veneto e la Provincia autonoma di Trento, nonché i ministeri dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, delle Politiche agricole alimentari e forestali e il ministero dello Sviluppo economico. Il gruppo di lavoro dovrà completare la propria attività entro il 31 marzo 2008».«È un primo risultato ma sicuramente molto importante», ha sottolineato il senatore trentino Claudio Molinari, componente la commissione. «È un modo concreto per affrontare la potenziale emergenza idrica del maggiore lago italiano, soggetto da tempo ad une evidente diminuzione della disponibilità idrica».La criticità della situazione dei livelli del Garda è stata confermata alla stessa Commissione in sede di audizione. «In questo senso si sono espressi tutti gli interlocutori: dalle autorità regionali e provinciali alle amministrazioni locali rivierasche, dai soggetti produttori di energia elettrica ai rappresentanti dei produttori agricoli».Per Molinari «la permanente situazione di precarietà si scontra con la mancata modifica delle concessioni di prelievo, con l’annunciata conversione a coltura a mais di migliaia di ettari nella prossima stagione e con l’assenza di una mappatura puntuale delle adduzioni e degli emungimenti di acqua». «È importante pensare che si possa arrivare a un nuovo modello condiviso di utilizzo delle acque del Garda: risorsa preziosa», conclude il senatore, «per l’agricoltura e il turismo e, prima ancora, per le popolazioni residenti».
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Voto unanime al Senato, costituito un gruppo di lavoro che dovrà produrre risultati entro marzo 2008