Undici gennaio 1980. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, con il decreto n. 291, riconosceva come segno distintivo lo stemma di Pozzolengo in Provincia di Brescia, iscrivendo il tutto nel Libro Araldico. Contestualmente il Capo dello Stato riconosceva anche ufficialmente il relativo Gonfalone. Lo stemma di Pozzolengo è uno dei pochi stemmi comunali italiani riconosciuti ufficialmente, come vuole la legge. Si calcola, infatti, che oltre il 60% degli stemmi italiani o non sono riconosciuti o non sono a norma. La blasonatura ufficiale dello stemma è la seguente: “D’argento ad un pozzo di rosso mattonato, sormontato da una carrucola d’argento e da un secchio dello stesso sostenuto da una corda al naturale. Mentre il Gonfalone si presenta così: “Drappo troncato di rosso e di bianco, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: Comune di Pozzolengo”. La blasonatura è il descrivere l’arma (ovvero lo stemma) secondo i principi della scienza araldica, indicando i colori e le posizioni delle pezze araldiche. Per blasonare un’arma s’incomincia a indicare il colore del “campo” dello scudo; poi si passa alle figure principali descrivendone lo smalto, la loro posizione, il loro numero e quindi i loro attributi. Araldicamente lo stemma di Pozzolengo lo si definisce “parlante”; questo perché la figura all’interno dello scudo allude al nome del Comune. Chissà in quale documento è apparso la prima volta questo stemma. Di sicuro nell’archivio comunale (o parrocchiale) il documento esiste. In attesa di poter presto raccontare in una pubblicazione la storia dello stemma di Pozzolengo, ripropongo ai nostri lettori questa immagine dello stemma, tratta da una importante lettera scritta a nome del generale austriaco Wocker, del Corpo di riserva, e spedita dalla Deputazione comunale di Pozzolengo (dove erano accampati un buon numero di soldati austriaci) alla Deputazione comunale di Desenzano (foto in bianco e nero, in questa pagina). Documento che era di mia proprietà prima di cederlo (in cambio di alcuni importanti autografi cardinalizi) a un amico carissimo, Ercolano Gandini, grande studioso di storia e filatelico. Il nostro giornale “Gn” pubblicò l’importante lettera, datata 27 luglio 1848 l’ultimo giorno della battaglia di Custoza nell’aprile 2009, mentre Gandini lo ha inserito nel suo interessante libro dal titolo “Pozzolengo nel Risorgimento Italiano 1848-1866”, edito dal Centro Studi Internazionale di Storia Postale, nel novembre del 2007.
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Terzo appuntamento con Giacomo Danesi alla scoperta del significato degli stemmi dei comuni del Garda. In questa puntata siamo a Pozzolengo e il suo stemma è uno di quelli che meno lascia spazio ad interpretazioni: una carrucola, una fune, un secchio e ovviamente un pozzo.
Studio Araldico dello stemma di Pozzolengo – Come dovrebbe essere uno stemma a norma
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