Da stamattina a giovedì i sommozzatori della Marina militare, supportati da motovedette di carabinieri e polizia, provvederanno al recupero di 76 ordigni esplosivi, tutti residuati della Seconda guerra mondiale, ora adagiati sui fondali del Garda in località Lugana di Sirmione. Queste bombe da aereo, da circa 11 chili ciascuna, verranno trasportate (con relativo blocco della statale 11) con le dovute cautele, in un luogo poco distante, dove gli artificieri provvederanno a farle brillare a gruppi. La scoperta degli ordigni è avvenuta nel corso delle ricerche di quei famosi missili abbandonati nel lago dagli aerei supersonici Nato di ritorno dalle operazioni di guerra nella ex Jugoslavia. Era il 15 aprile del ’99. Un vero e proprio deposito a soli sette-otto metri di profondità, non certamente sconosciuto alle forze dell’ordine, ma che, data la profondità, era forse ritenuto non altamente pericoloso. Ora l’operazione di recupero e di bonifica. Ma nei fondali del Lago di Garda non è difficile scoprire centinaia e centinaia di residuati bellici ancora tutti in perfetto stato e quindi altamente pericolosi. A Manerba, ad esempio, nel 1982 vennero recuperate oltre 200 bombe inesplose, residuati della stazione di prova della Breda, che proprio sul Garda aveva un suo luogo di controllo e collaudo.
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Da stamattina a giovedì i sommozzatori della Marina militare, supportati da motovedette di carabinieri e polizia, provvederanno al recupero di 76 ordigni esplosivi,
Sub in azione: recupero bombe
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