lunedì, Dicembre 23, 2024
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Castelnuovo e Peschiera ribadiscono la contrarietà al tracciato e sono pronti a scendere in piazza Conferenza di servizi il 19 a Roma ma per il Comitato non c’è tempo per le osservazioni

Supertreni, una fermata in tribunale per salvare il santuario e l’ambi

Castelnuovo e Peschiera hanno confermato la loro contrarietà alla linea ferroviaria dell’Alta velocità, o Alta capacità, e si preparano a presentarla ufficialmente a Roma, nella Conferenza di servizi convocata per giovedì 19. Una battaglia nella quale si profila anche la possibilità di un ricorso al Tribunale amministrativo regionale da parte del Comitato di tutela del santuario del Frassino e del territorio. «Stiamo lavorando in questa direzione, con il supporto di uno staff tecnico dell’ Università di Padova che ne sta valutando i termini», spiega Laura Richelli, portavoce del comitato, «anche perché sul quotidiano L’Arena di venerdì scorso, a pagina 18, è stato pubblicato l’avviso relativo alla Conferenza di servizi del 19: se è vero che ci sono 60 giorni di tempo per presentare le osservazioni, ci chiediamo che valore può avere una Conferenza di servizi fatta prima che siano trascorsi questi termini?». «E non è tutto», continua la Richelli, «come si possono chiedere ai cittadini le eventuali osservazioni al progetto quando di progetti, o ipotesi, ne esistono ancora almeno tre? Forse la Tav, prima di questa richiesta, dovrebbe definire qual è il tracciato che intende realizzare, in modo da consentire, a chi ne ha intenzione, di presentare osservazioni puntuali e pertinenti. A questo punto c’è l’impressione che, come in altre occasioni, si stia cercando, da qualche parte, di forzare tempi e decisioni ma senza che ve ne siano i presupposti». D’altra parte le perplessità sono molte e lo hanno evidenziato sia gli amministratori di Castelnuovo sia quelli di Peschiera: a Castelnuovo, giovedì pomeriggio, il Consiglio comunale ha deliberato la propria opposizione al progetto pur preventivando già una serie di richieste a tutela del territorio da presentare a Roma nel caso in cui non ci fossero margini di discussione sul tracciato; diversa è la posizione emersa nell’incontro di venerdì sera a Peschiera, in un’affollatissima riunione pubblica, in cui l’amministrazione ha presentato ai cittadini le ipotesi di tracciato scaturite sino a oggi dal confronto tra Comuni e Consorzio, il quale resta, però, piuttosto ancorato al disegno iniziale (Alta Velocità parallela all’A4). «Sostanzialmente, siamo vicini a quanto deciso a Castelnuovo», dice Michele Perbellini, assessore alla viabilità, «nel senso che siamo realisti e quindi la preoccupazione di tutelare il nostro territorio significa anche non esporlo ulteriormente ai rischi che potrebbero derivare dal perseguire un sogno non concretizzabile. Siamo, però, determinati nel difendere Peschiera, attraversata già da troppe infrastrutture; deve esistere la possibilità di un percorso alternativo, più a sud, e che non ci danneggi, visto che nessuno può garantire al 100 per cento che una simile opera non avrà ripercussioni negative». Il dibattito ha dato voce alle molte diffidenze dei cittadini arilicensi nei confronti del tracciato che li riguarda (un susseguirsi di gallerie, inclusa quella di oltre due chilometri sotto il Santuario del Frassino, trincee e viadotto sul Mincio): la Tav come progetto alternativo ad un vero sviluppo delle Ferrovie, per le troppe risorse che toglierebbe a qualunque altro disegno; le violazioni e mancate promesse con cui si confrontano quotidianamente le popolazioni del centro Italia per il progetto Alta velocità che li riguarda; la poca considerazione dell’impatto di un simile intervento su un territorio che insiste su un sottosuolo delicatissimo, argilloso, non certo roccia, e pieno di falde acquifere; il tentativo da parte del Consorzio, e di chi ne ha sposato la causa, di dividere il fronte dei Comuni; la convinzione che il portare l’attenzione su quale tracciato individuare serva solo a non far pensare al vero quesito, ovvero se l’Alta velocità qui serva realmente a qualcuno o qualcosa. «Sedendoci a Roma, terremo conto di tutti gli interventi di questa sera», ha concluso il sindaco Bruno Dalla Pellegrina; «una così sentita partecipazione ci rafforza e faremo di tutto per difendere il nostro territorio cercando, al tempo stesso, di essere propositivi; ci auguriamo di trovare ancora margini di intesa altrimenti, se non avremo altra possibilità, ogni soluzione sarà utile, incluso, come già detto, lo schierarci tutti sul Mincio. E dopo questa sera, penso che saremo davvero in molti».

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