lunedì, Dicembre 23, 2024
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Per la «Sagra dei osei» a Cisano. Gare anche per i chioccolatori (imitatori)

Sveglia all’alba al canto dei merli

Dopo un assaggio sabato e domenica scorsi con la gara di tiro al piattello, la «Sagra dei osei» a Cisano di Bardolino riprenderà nella giornata di oggi. Alle ore 18 è in programma l’apertura degli stand gastronomici; alle 21 musica con l’Orchestra di Titti Bianchi (al porto, invece, il piano bar). La sera seguente toccherà a Chicco De Matteo. Sabato il clou della manifestazione. Alle 6.30 del mattino, nel parco di Villa Marzan, si svolgerà il confronto di canto tra i migliori uccelli (merlo, tordo bottaccio, sassello, fringuello). In via Fontane, invece, se la vedranno allodola e tordina. Alle 9 scenderà in pedana il fanello che, di solito, si…sveglia più tardi degli altri. Alle 7 apriranno anche le varie mostre-mercato: delle attrezzature venatorie e di quelle agricolo-venatorie, della selvaggina di allevamento, degli animali da cortile, degli uccelli da richiamo. Non mancheranno le armi da caccia. Poi inizieranno gli scambi riguardanti gli uccelli indigeni ed esotici. Alla 10 gara di chioccolo (fischiatori che imitano il verso dei pennuti) con zufolo e senza, nel teatro tenda. A mezzogiorno le premiazioni delle varie prove. In serata i bonsai, il gruppo «Funky Bum Ballet», i pittori, il ballo con l’Orchestra Gianruggero e il piano bar. Domenica, alle 9, si ricomincerà con la compravendita dei pennuti. Alle ore 18 esibizione del gruppo «Garda danze» (specialità standard e Latino Americane), alle 21 il liscio di Ruggero Scandiuzzi. Lunedì, invece, «I magnifici» e, alle 23.45, il gran finale con lo spettacolo pirotecnico sul lago. Le fiere venatorie sono sorte nel XII secolo al Nord (più investito dal flusso migratorio degli uccelli), a supporto dell’allora diffusissima pratica venatoria popolare dell’aucupio. Ora in Italia se ne svolgono un centinaio all’anno, pur con i mutamenti dovuti ai tempi ed alle sopravvenute restrizioni legislative. Del passato è rimasto immutato il fascino delle gare tra le migliori primavere: esibizione canora all’alba. Da tempo immemorabile la Sagra di Cisano si effettua il giorno 8 settembre, legata ad una festività religiosa e immediatamente prima della stagione della caccia. Già all’inizio di questo secolo era così conosciuta da attirare il pittore Beltrame de «La Domenica del Corriere» che, nel 1903, pubblicò un dipinto raffigurante la Pieve romanica di Cisano ed il concitato mercanteggiare fra gabbie di richiami e civette svolazzanti. Nell’economia agricola veronese, la visita alla Sagra era un appuntamento obbligatorio sia per i cacciatori, che si rifornivano dei preziosi richiami per l’imminente periodo venatorio, sia per gli agricoltori, che al mercato potevano acquistare attrezzi agricoli ed enologici o animali da cortile. Dopo avere gustato un piatto di trippa o di polenta con gli osei, accompagnati da abbondante vino Bardolino. Grande la rivalità fra le trattorie per sfornare il piatto più gustoso. Negli ultimi venti anni a Cisano sono comparsi anche i movimenti animalisti, che hanno inscenato vivaci proteste. Dopo l’adozione della Legge regionale n.15 del ’97, si è quasi tornati alla normalità. Così è possibile vedere e ascoltare decine di specie di uccelli indigeni ed esotici dal vivo. Inoltre si sfidano i migliori chioccolatori nazionali. I ristoranti ed il chiosco del Comitato organizzatore propongono ai visitatori la più ampia scelta di piatti tradizionali.

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