lunedì, Dicembre 23, 2024
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«La cena aiuterà la fondazione del Progetto 3T poichè devolveremo l'intero incasso della serata che, con nostra grande soddisfazione, ha già fatto registrare il "tutto esaurito"».

Teo, «missione» Togo

«La cena aiuterà la fondazione del Progetto 3T poichè devolveremo l’intero incasso della serata che, con nostra grande soddisfazione, ha già fatto registrare il “tutto esaurito”». Pier Antonio Ambrosi, patron della trattoria «Vecchia Lugana» non ha dubbi. Il guadagno della serata, 6.400,00 euro, andrà a sostenere gli sforzi dei volontari che operano in Togo. Fin qui l’operazione solidarietà. Ma dietro la sigla 3T c’è una storia che merita di essere raccontata. Abbiamo scoperto che significano: Teophilo, Teologia, Totodomè. Teophilo è un ragazzo del Togo approdato in Italia sette anni fa per studiare teologia. Trovò accoglienza a Sirmione, ospitato dal parroco don Evelino Dal Bon. Per mantenersi agli studi, e aiutare la famiglia, lavorava in un hotel del paese. E proprio sul luogo di lavoro nacque il progetto 3T. Il parroco informava la popolazione delle necessità di aiutare gli abitanti del villaggio di Teophilo, ed incaricava alcuni abitanti di verificare di persona se l’iniziativa poteva essere fattibile. Fu così che sette volontari, un medico, un fornaio, un idraulico, un elettricista, un muratore, un commerciante e un reporter, partirono per il Togo. «Quando arrivammo nel villaggio – afferma Gianfranco Zarantonello che fa da portavoce del gruppo – il primo moto fu di scoramento. Non c’era acqua, energia elettrica, niente medici. Niente. Il più vicino ospedale si trova a 200 chilometri di distanza, con 3 medici, 3 infermieri per 100.000 abitanti. Ci siamo messi al lavoro. Con un progetto ben definito, anche sotto l’aspetto agricolo, vista l’incapacità di una corretta gestione del territorio. Quando siamo tornati in Italia, gli abitanti ci hanno implorato di non dimenticarli. E così è stato». Non sono stati dimenticati. Tornati in Italia si è creato un gruppo di persone di quasi cento unità. Nel 2001 e quest’anno al villaggio è arrivato un trattore dono della Coldiretti di Brescia, un container di medicinali, il dottor Vitangelo Gadaleta ha prestato la sua opera, un generatore di corrente, e una infinità di altre cose assolutamente indispensabili. Tutto laggiù è un lusso. Anche la spesa di 6 euro per un anno di studio è un lusso. Occorre tutto. Si cercano aiuti.

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