Il traffico rischia di soffocare le località del lago di Garda tramutandosi in un abbraccio mortale. Il problema pare aver raggiunto ormai livelli di guardia in alcune zone della riviera benacense. E la consapevolezza del problema si accompagna alle iniziative, agli studi sui possibili rimedi. Problema che non riguarda solo le statali di collegamento, cioè i trasferimenti, che pure continuano ad essere una spina nel fianco, quanto anche la viabilità interna alle cittadine rivierasche, ed i parcheggi. Insomma se nell’Alto lago frane e smottamenti della «Gardesana» rischiano di lasciare isolati interi paesi, nel Basso lago l’eccesso di traffico porta alla paralisi. Differenti sono dunque le strategie anche se si fa faticosamente strada l’ipotesi di spostare il traffico dalla strada all’acqua. Non è questa l’unica soluzione. Anzi. Sirmione ma, soprattutto, Desenzano, stanno studiando «risposte» diversificate. Moltissimi turisti e pendolari che scelgono come meta la penisola cara a Catullo si sono ormai convinti dell’inutilità di trascorrere due ore della domenica in coda per arrivare al vialone del Castello e poi non trovare un posto auto ed essere costretti a ritornare sui loro passi. Così sono sempre più numerosi quelli che parcheggiano l’autovettura a Colombare e fanno una passeggiata fino al centro storico. Per questo l’Amministrazione punta ad acquisire una vasta area nella zona del cimitero di Colombare per realizzarvi un grande parcheggio e trasportare i turisti e gli ospiti con autobus navetta elettrici in centro. Più complesso è il problema per Desenzano, meta di moltissimi pendolari, specie giovani. Diversificate e molto interessanti sono le risposte allo studio, secondo quanto ha riferito l’altra sera nel corso dell’incontro con i commercianti e la popolazione l’assessore Orlando Farinelli. La situazione di Desenzano è davvero difficile. Infatti gli estensori del piano del traffico hanno calcolato che dal lunedì al venerdì le soste auto siano circa 4 mila nell’arco delle 24 ore. Che salgono a 10 mila fino a raggiungere anche le 15 mila soste in una giornata di sabato o domenica estivi. I parcheggi offrono 8 mila posti, ma solo 2.500 sono in centro storico. Cosa fare? «Stiamo valutando tutte le possibili soluzioni – ha spiegato l’assessore Farinelli -. A cominciare dalla creazione di nuovi parcheggi per 1500 posti nella zona situata a ridosso del centro: a sud della stazione ferroviaria e nella zona del cimitero. Parcheggi che eventualmente verranno collegati con il centro. Ma ben altro bolle in pentola. Desenzano e Sirmione stanno valutando, sulla spinta anche della Regione Lombardia, la possibilità di creare un grande parcheggio vicino alla bretella di uscita della tangenziale di Sirmione. I turisti diretti al lago lascerebbero l’auto privata in sosta per poi trasferirsi col battello a Desenzano e Sirmione. L’idea è di attivare una linea di collegamento con un’imbarcazione mossa da motori alimentati elettricamente che colleghi Sirmione al porto della Zattera, Rivoltella e poi il porto di Desenzano. E dal parcheggio un’altra proposta vorrebbe offrire agli appassionati della bicicletta la possibilità di raggiungere il centro di Desenzano su due ruote utilizzando la pista ciclabile. Un’altra ipotesi allo studio riguarda la trasformazione di tutti i 2500 posti dei parcheggi del centro in zona blu consentendo ai residenti di sostare senza problemi ma trasformandoli in posteggi a orario per i non residenti. Una soluzione questa che piace particolarmente all’assessore Farinelli. Una scelta definitiva ancora non è stata fatta. Ma i tempi di attesa saranno brevi. Infatti il piano del traffico è già stato presentato alla Commissione comunale competente e quanto prima si potrà avere un quadro completo delle iniziative. Intanto sindaco e Giunta hanno incontrato l’altra sera i cittadini ed i commercianti. Manco a dirlo, sul tappeto c’erano i problemi riguardanti viabilità e traffico. Felice Anelli ha ribadito di non avere alcuna intenzione di chiudere permanentemente il lungolago. L’Amministrazione ha invece accettato le critiche espresse in seguito allo svolgimento a Desenzano del Rally Mille Miglia per la chiusura del lungolago per quasi 5 giorni. Amministrazione e commercianti si incontreranno per studiare rimedi per le prossime edizioni. Nel Medio e Alto Garda invece i sindaci premono, minacciando iniziative clamorose, perché l’Anas completi la 45bis. Resta irrisolto il nodo della «Gardesana» dopo Limone. La fragilità della montagna che incombe sul lago e sulla statale costituisce una spada di Damocle che va eliminata per consentire alla «regione turistica» più europea d’Italia di rimanere tale.