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Tre “isole del riuso” aperte a desenzano

Il Comune di Desenzano è sempre a fianco dei suoi cittadini e in prima fila per la tutela dell’ambiente e la creazione di reti di solidarietà. Con il progetto delle “Isole dei rifiuto” che si avvia oggi in collaborazione con Cauto onlus e Garda Uno spa, gli utenti dei centri di raccolta di via Giotto, viale Monte Corno e in località Cremaschina possono avviare al recupero e alla rimessa in circolo gli oggetti ancora usabili che altrimenti finirebbero tra i rifiuti. Per il Comune non ci sono spese vive di gestione e, anzi, i Servizi Sociali comunali riceveranno dei buoni spesa per l’acquisto di altri prodotti recuperati da destinare a singoli e famiglie in condizioni di necessità.

“Ci sono vantaggi per tutti”, dichiara l’assessore all’Ecologia Paolo Formentini, “per i cittadini, per l’ambiente e per il Comune, che riduce i costi di smaltimento e avrà più risorse per dare una mano alle persone in difficoltà”. L’avvio del progetto è stato sostenuto da un finanziamento regionale che ha ridotto a circa 26.700 euro l’impegno economico del Comune, a fronte di un investimento complessivo di 73.900.

Il riuso dei rifiuti: allunghiamogli la vita!

L’idea delle “Isole del Riuso” è quella di allungare la vita agli oggetti che ci circondano evitando di che finiscano nel ciclo dei rifiuti, vale a dire inceneriti, smaltiti in discarica o nel migliore dei casi avviati al recupero dei materiali. Tuttavia, dal punto di vista ambientale, energetico ed economico, il riutilizzo è la soluzione preferibile. Questo avviene incentivando la consegna diretta da parte dei cittadini presso apposite zone di raccolta, appunto le Isole del Riuso, predisposte all’interno delle Isole ecologiche comunali. Gli oggetti sono raccolti in speciali container, trasportati presso la sede di Cauto, puliti e indirizzati ai diversi riutilizzi. L’attività genera così possibilità di lavoro coerente con la mission sociale della cooperativa.

Qualche dato

Ad oggi in Provincia di Brescia sono attive o in via di attivazione otto Isole del Riuso, nate in momenti diversi a partire dal 2015. Circa 55.000 kg sono i materiali complessivamente intercettati, di cui oltre il 75% è stato recuperato e rimesso in circolo; 670 i mobili e 10.500 gli oggetti recuperati. Circa 2.000 € è il valore dei buoni erogati e distribuiti sul territorio attraverso i servizi sociali. In un anno, in ogni isola ecologica dove è presente l’Isola del Riuso vengono mediamente intercettati e sottratti allo smaltimento circa 4.000 kg di materiale, 70 mobili e 800 oggetti.

Promozione del progetto ed educazione all’ambiente e alla solidarietà

Il progetto è più efficace se accompagnato da un’azione di sensibilizzazione dei cittadini e azioni di educazione ambientale nelle scuole del territorio. A tal fine saranno organizzati incontri con la cittadinanza e le associazioni presenti sul territorio e una “Giornata del Riuso”, durante la quale i cittadini saranno invitati a portare a un’Isola i propri oggetti ricevendo un incentivo.

In pratica

L’accesso del cittadino è possibile durante l’intero arco di apertura dei centri di raccolta comunali alle stesse condizioni valide per il conferimento dei rifiuti, e cioè presentando la tessera o una copia dell’ultima bolletta Tari o un’attestazione rilasciata dall’ufficio Ecologia. I beni saranno valutati qualitativamente e quantitativamente, tramite una pesa, dagli operatori addetti all’accoglimento. Se idonei a un secondo utilizzo, verranno stoccati in sicurezza all’interno di un container chiuso. In fase di avvio è previsto il monitoraggio cartaceo degli accessi, in seguito il tutto sarà svolto da un sistema software. A titolo orientativo sono sempre accettati libri, biciclette, giocattoli, mobili in buone condizioni. Non sono invece recuperabili i rifiuti elettronici (Raee), i vestiti, i mobili smontati, divani e materassi se non in condizioni perfette. Nell’isola il cittadino sarà accompagnato dagli operatori alla comprensione del meccanismo del riuso. A tal fine il personale dei centri di raccolta è stato adeguatamente formato da parte di Cauto per distinguere cosa è ancora un bene e cosa invece è un rifiuto, anche in base della Direttiva 2008/98/CE.

Cauto Onlus, una storia che parte da lontano

Cauto (Cantiere Autolimitazione) nasce a Brescia nel 1991 come associazione per il recupero e la distribuzione a scopo sociale di alimenti invenduti e scartati. Nel 1995 si struttura in cooperativa per offrire percorsi lavorativi a persone in situazione di marginalità. Nel 2005 apre uno spazio per la gestione e valorizzazione dei rifiuti e, nel 2013, inaugura un impianto per il trattamento, lo stoccaggio e la valorizzazione dei rifiuti-risorsa. Oggi Cauto Onlus ha conseguito certificazioni ambientali, etiche e per la sicurezza sul lavoro ed è tra gli interlocutori più qualificati per lo svolgimento di servizi ecologici.

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