sabato, Dicembre 21, 2024
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Domenica sera don Gabriele Scalmana parlerà della rete di collegamenti: mulattiere, sentieri, teleferiche. Il Novecento in primo piano: dalle strade allo sviluppo turistico

Tremosine esce dall’«isolamento»

Le tante facce dell’isolamento che hanno segnato il passato di Tremosine saranno riportate all’attenzione nelle prossime settimane nel corso di un ciclo di incontri dal titolo «Tremosine Novecento, voci, personaggi, vicende». Dicono gli organizzatori (che ufficializzano il sito internet al quale si può fare riferimento per informazioni: www.tremosinecultura.it): «Il Novecento è stato anche per i nostri paesi denso di rapidi mutamenti. Risulta perciò assai utile ripercorrerne le tracce, per una storia di Tremosine che tenga conto delle condizioni concrete di vita della sua gente. Le tante facce del secolare isolamento, la costruzione di nuove strade utili all’impresa dell’unità nazionale, la trasformazione dell’economia: sono solo alcuni degli spunti che si possono considerare, accanto al fenomeno dell’emigrazione, già largamente analizzato nel corso dell’ultimo anno». Si parte domenica 24 ottobre (ore 21 all’oratorio di Pieve) con don Gabriele Scalmana che parlerà di «Sentieri, mulattiere, teleferiche: Arturo Cozzaglio e la strada più bella del mondo». Il secondo appuntamento vedrà la relazione di Carlo Simoni (venerdì 12 novembre, ore 21.00, sala consiliare di Pieve) sul «Villaggio operaio di Campione», con le testimonianze di Giuseppe Briarava e Giovanni Comincioli. Terzo appuntamento programmato per venerdì 26 novembre (ore 21, sede alpini di Vesio) con gli occhi puntati su «La Grande Guerra tra il Garda e Ledro, le fotografie e gli scritti del tenente Giuseppe Cipelli», con intervento di Domenico Fava che, sull’argomento, ha scritto un interessante libro. Le letture saranno di Andrea Giustacchini. Si chiude giovedì 9 dicembre (ore 21 oratorio di Pieve) con Mauro Grazioli che parlerà dell’«Industria del forestiero, il turismo sul Garda tra Ottocento e Novecento», materiale anche questo finito in un testo dato alle stampe dallo stesso Grazioli. Gli organizzatori, intanto, rispolverano alcune tra le frasi più emblematiche di personaggi tremosinesi del passato. Tra queste emerge una previsione effettuata nel 1913 – quando era in costruzione la strada tra il lago e Pieve – dal parroco Michele Milesi: «Colla nuova strada Tremosine diventerà una stazione climatica delle più gradite, e qui verranno dalle vicine città e paesi a cercar quella pace e riposo che fino ad ora andavano cercando in paesi stranieri». «Colla nuova strada fiorirà l’industria dei forestieri tanto rimuneratrice, il commercio meglio si svilupperà, le condizioni economiche si cangeranno, e non avremo più lo spettacolo di tanti nostri compatrioti, che emigrano per cercar quel pane che non può dar loro la patria povera!».

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