Finora le due scorciatoie fra ledrense e statale per Arco -via Deledda e viale Primo Maggio- scaricavano il traffico sull’unico incrocio semaforizzato al Rione Degasperi, snaturando quelle che secondo gli urbanisti dovevano essere strade interne, a servizio pressochè esclusivo dei residenti. Nel giro di qualche mese i collegamenti trasversali diventeranno due e fra un anno addirittura tre, in forse cinquecento metri di strada. La Pretti e Scalfi di Tione ha appena vinto l’appalto per la Comai-bis.Ma prima che sulla bretella fra via Ballino e viale Trento parallela al corso del torrente Albola, si transiterà sul prolungamento di viale Trieste fino a via Deledda, già in corso di realizzazione. Quest’opera ha una storia abbastanza singolare. Correva l’anno 1985 (sindaco Enzo Bassetti, assessore ai lavori pubblici Luigi Zanoni) quando la giunta affidò all’ing. Andrea Carloni l’incarico di progettare l’opera che doveva costare, indicativamente 50 milioni. Tre anni più tardi il consiglio approvava il progetto del collegamento per una spesa di poco inferiore ai 400 milioni; nel ’92 riapprovava ritoccando a 618 milioni il costo; nel ’94, previa «rivistazione» dell’elaborato per adeguarlo a nuova normativa provinciale il costo approdava a 900 milioni tondi (finanziati con un contributo della provincia, un mutuo con la Cassa Depositi e prestiti e fondi del comune). A quel punto la scoperta: essendo impossibile espropriare prima del nuovo piano regolatore, tutto si blocca nell’attesa del nuovo strumento urbanistico, durata fino all’ottobre 2002. A quel punto un privato, la società B&B di Gardolo, chiede di realizzare un edificio residenziale sull’area a nord della costruenda bretellina. Nella stipula della prevista convenzione, si raggiunge fra proprietario e comune l’accordo per cui il privato cede gratuitamente l’area necessaria per la strada, in adempimento ad oneri di urbanizzazione che avrebbe comunque dovuto pagare, e provvede -dato che il cantiere è ormai in corso- a costruire anche il sedime stradale. Il comune rinuncia all’esecuzione diretta dell’opera, restituisce il mutuo, si tiene però il contributo della provincia deliberato nell’88 ed erogato per i dieci anni successivi che servirà comunque a realizzare interventi di completamento. Il progetto dell’ingegner Carloni passa alla B&B che lo sta realizzando. Finalmente.
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