lunedì, Dicembre 23, 2024
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Acqua torrenziale e chicchi grossi come pesche sulla Franciacorta, il Garda e la Valsabbia. Due ore di grandine e vento. Vobarnese grave nell’auto colpita da un albero

Tromba d’aria devasta mezza provincia

La Franciacorta, il basso Garda e la bassa Valsabbia hanno trascorso la domenica a leccarsi le ferite causate dalla devastante grandinata che, insieme a furiose raffiche di vento (c’è chi ha parlato addirittura di una tromba d’aria), si è abbattuta la scorsa notte, intorno alle 2, nel Bresciano. La grandinata – «con chicchi grossi come pesche», hanno riferito gli abitanti – è durata un paio d’ore e si è verificata a «macchia di leopardo», colpendo soprattutto in Franciacorta Rodengo Saiano e Gussago, sul Garda Moniga e Padenghe, dove centinaia di auto sono state danneggiate (cristalli infranti, targhe divelte), le seggiole di numerosi bar distrutte e i campeggi, numerosi nella Valtenesi, hanno dovuto fronteggiare una notte da incubo. I timori riguardano però soprattutto i raccolti: oliveti e vigneti hanno riportato danni la cui entità è da accertare, anche se sono definiti molto gravi. Per quanto riguarda le persone, il bilancio degli interventi operati dai volontari del 118 parla di un uomo ricoverato in condizioni serie al Civile di Brescia e di altri feriti – almeno venti – medicati per tagli o contusioni. L’episodio più grave, un’autentica fatalità, alle 4,15 sulla 45 bis, a Mazzano. Una violenta raffica di vento ha sradicato un grosso albero, che è caduto sulla carreeggiata colpendo in pieno la Fiat «Uno» guidata da Luca Giori, 35 anni, di Vobarno. L’uomo, che risiede nel Comune valsabbino in via XXV Aprile, è rimasto imprigionato nell’abitacolo ed è stato liberato dai vigili del fuoco. L’automobilista, che stava facendo ritorno a casa, ha riportato lesioni alla schiena: è ricoverato in prima rianimazione al Civile con la riserva della prognosi. La 45 bis è rimasta chiusa sin dopo le nove per permettere la rimozione degli alberi caduti sulle corsie. Meno gravi le altre persone, per la maggior parte turisti, che hanno subito fisicamente le conseguenze della grandine. I chicchi li hanno colpiti perlopiù mentre cercavano di coprire o spostare le loro automobili, ma si sono registrati anche casi di piccole tende letteralmente bucate dalla violenza della grandine. La grandinata è stata seguita da un vento fortissimo, che in qualche caso ha assunto le caratteristiche di una vera e propria tromba d’aria, sradicando alberi, scoperchiando tetti e danneggiando lucernari e auto. Nei porticcioli del Garda alcune barche sono andate pressochè distrutte. Per i volontari delle associazioni di soccorso, vigili del fuoco, polizia municipale e forze dell’ordine non c’è stato un attimo di tregua. E ieri sera un secondo nubifragio, meno intenso di quello di sabato notte, ha dato altro lavoro ai Vigili del fuoco, sradicando alberi che hanno ostruito strade in varie zone, soprattutto attorno a Flero. «Durante la notte di sabato – racconta un volontario di Valtenesi Soccorso, al momento di tornare a casa dopo ore e ore di lavoro sfiancante – sono stato impegnato a togliere la grandine dalla mia abitazione. In certi punti ha raggiunto i 33 centimetri d’altezza, grossa come non l’avevo mai vista. Poi alle 8 è iniziato il mio turno e non mi sono più fermato. Ho visto un turista in un campeggio con la mano di dimensioni raddoppiate per il trauma provocato dal chicco di grandine». Giampaolo Mantelli, assessore provinciale bresciano all’Agricoltura, ha invitato i coltivatori di Franciacorta, Garda e Valsabbia a segnalare alle Amministrazioni comunali i danni: «È necessario per inoltrare le richieste di risarcimento. Proprio nei giorni scorsi sono state evase quelle delle grandinate di due anni fa». I tecnici della Provincia sono impegnati nei sopralluoghi, mentre in Prefettura si lavora da ieri notte. Oggi ricognizione nelle zone colpite per il primo calcolo dei danni e quantificare le richieste da avanzare per il risarcimento. I Comuni colpiti chiederanno la calamità naturale: i sindaci già ieri hanno conferito con palazzo Broletto.

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