Sedici milioni di euro per il progetto di «adeguamento idraulico e miglioramento della qualità dello scarico» del depuratore di Peschiera: è l’investimento sostenuto dalle Regioni e dagli Ambiti territoriali di competenza di Veneto e Lombardia. Ma anche questo intervento potrebbe non essere sufficiente a rendere idoneo l’impianto arilicense a reggere il flusso di un bacino come quello del Garda in continua crescita demografica.Per questo GardaUno, società di gestione del collettore sublacuale della sponda bresciana del lago e del depuratore di Peschiera, ha da tempo posto l’attenzione sulla possibilità di adottare un diverso assetto del sistema fognario e depurativo. In questa prospettiva alcuni mesi fa ha affidato alla facoltà di ingegneria ambientale dell’università di Brescia uno studio mirato.«Si tratta di individuare le possibili alternative per sgravare Peschiera dal carico di liquami provenienti dalla sponda bresciana», spiega Mario Giacomelli, direttore dell’impianto consortile. Il collegamento tra i sistemi di collettamento delle due rive è garantito dalla condotta sublacuale che va da Toscolano (Brescia) a Torri del Garda: sette chilometri e mezzo di una tubazione posizionata negli anni ’80 sul fondo del lago.«Sulla struttura», precisa il direttore, «GardaUno effettua periodicamente prove di tenuta e deflussaggi, cioé una sorta di pulizia per eliminare i depositi di sporco che potrebbero ridurre il diametro ed ostacolare il passaggio dei liquami. Ma è evidente che si tratta di una struttura che ha superato i 25 anni di età ed è meglio quindi identificare e programmare sin d’ora gli interventi necessari a garantire anche in futuro l’efficacia del sistema di collettamento fognario lacuale».Un primo studio in tal senso era stato commissionato dall’Ags all’Università di Torino alla fine degli anni ’90. «La conclusione di quel lavoro prospettava di distribuire sul territorio quattro impianti di depurazione, aggiungerne cioè tre a quello esistente di Peschiera», ricorda Giacomelli, «vedremo se questa ipotesi sarà confermata dalla valutazione attualmente in corso da parte dell’università di Brescia. Se, invece, verrà confermata la validità di lasciare collegata a Peschiera la sponda bresciana dovremo iniziare a pensare al rifacimento delle condutture, in particolare al collegamento Toscolano-Torri».Un’ipotesi su cui non concorda, ad esempio, il sindaco di Torri, Giorgio Passionelli. «Oltre a quello di Peschiera, deve essere messo un altro impianto nel Bresciano», dice, «così si risolveranno i problemi che registriamo in questa parte di lago, a cominciare da quello del cattivo odore presente nella zona in cui si trova la cabina della pompa di sollevamento dell’impianto. Ho chiesto in questi giorni ai nostri uffici», continua, «e intendo interessare anche Ags e GardaUno, di raccogliere tutta la documentazione esistente sull’impianto di collettamento. Quindi cercheremo di velocizzare i tempi di realizzazione di quelle opere che probabilmente andavano pensate già molti anni fa».
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Sedici milioni di euro per il progetto di «adeguamento idraulico e miglioramento della qualità dello scarico» del depuratore di Peschiera