Natale sottotono un po’ su tutta la riviera del Garda. Due i fattori penalizzanti: il tempo inclemente, che ha fatto dirottare molti turisti, soprattutto quelli più incerti, verso le località sciistiche, e la crisi generalizzata che ha penalizzato quasi interamente quest’ultimo scorcio di stagione, dopo un’estate non trascendentale. Di turisti a Natale, insomma, nemmeno l’ombra. Confermata invece la tradizione della celebrazione della messa di mezzanotte, con le chiese ovunque stracolme di fedeli. Pochissime le presenze nei pochissimi alberghi aperti. Andrà per fortuna un po’ meglio da domani a Capodanno, a giudicare dalle prenotazioni. C’è chi, invece, guarda già lontano, come a Limone , dopo le ultime due stagioni magre, per aprire con grandi promesse il 2003. «E’ stato un Natale festeggiato dai limonesi – dice Gian Franco Montagnoli, presidente degli albergatori – non c’è stato un solo turista, del resto gli alberghi e i locali erano tutti chiusi. La chiesa era stracolma, una bella festa religiosa: ma gli operatori turistici stanno già preparandosi per presenziare nelle prossime fiere». A Salò , discreto movimento il 23 e 24 dicembre, con una flessione a Natale e ieri. Assalto per l’ultima compera nelle boutique del centro e sul lungolago Zanardelli. Buona affluenza al presepio vivente di Campoverde, che resterà aperto fino all’Epifania. Da non perdere anche quelli in piazza Vittoria, davanti al municipio, e di San Bernardino. Solo quattro gli alberghi aperti nella cittadina del golfo. In Valtenesi il letargo si fa notare più di ogni altra zona. Un solo albergo apre i battenti oggi (e fino al 6 gennaio) a Manerba : si tratta dello «Splendid Sole». Poi una lunga distesa di campeggi e locali chiusi. Solo qualche seconda casa o villa riapre oggi i battenti per ospitare i proprietari in vista del veglione di San Silvestro. Rarissimi anche i ristoranti aperti. Desenzano , stordita ancora dai dati diffusi alla vigilia di Natale dall’Apt (netto calo di presenze e arrivi, una sorta di Caporetto turistica), non dà per il momento segni di risveglio. Li offrirà sicuramente a cominciare da domani e domenica, quando arriveranno le prime avanguardie per trascorrere sul lago l’ultimo giorno di un 2002 certo da dimenticare in fretta. Locali, discoteche, agriturismi e anche gli stessi alberghi non tradiranno. Anche se fino ad ieri il Park Hotel della famiglia Cerini era uno dei pochissimi a luci accese. E per ora le prenotazioni non sembrano numerosissime. Lo stesso Caffè Italia, storico e raffinato locale di piazza Malvezzi, lamenta un calo di clientela rispetto ai passati anni. «Abbiano avuto un Natale e un Santo Stefano discreti – dice il proprietario, Gigi Tremolini – comunque al di sotto dello scorso Natale: la clientela ha meno voglia di spendere. Diciamo che è stato un ponte natalizio all’insegna della modestia». Il «tutto esaurito» si deve registrare, invece, nella chiese in occasione della messa di mezzanotte: a San Biagio di Rivoltella (con un coro di giovani), al Duomo di S. Maria Maddalena, a San Zeno (con animazione degli alunni della scuola media). Infine, Sirmione . Tra i pochi coraggiosi e temerari a restare aperti, troviamo Caterina Gorlani con il suo hotel Meridiana nel centro storico. A farle compagnia il Flaminia, il Grand Hotel e il Boiola, il Baia Blu, La Paul e pochi altri. Qualche esercizio pubblico aperto, saracinesche di boutique e negozi abbassate ancora per parecchie settimane. Battuti tutti i record, invece, dalla sala Formula Bingo: a Natale e ieri migliaia di persone si sono riversate dietro i tavoli per tentare la fortuna. Infine, a Colombare e a Lugana, grazie ad una illuminazione più suggestiva, è stato indubbiamente un «altro» Natale.
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Garda, il pienone soltanto in chiesa. Arrivi limitati ai giorni di Capodanno