L’attività istituzionale in campo ambientale si è sviluppata enormemente nel nostro Paese, assumendo provvedimenti per l’integrità delle risorse naturali e culturali, in un’ottica di “governo dell’ambiente”. Tuttavia, ha detto Nicoli Cristiani, ha avuto luogo sovente un’accentuata e discutibile settorialità, facendo assumere alle politiche pubbliche caratteri coercitivi anziché più condivise modalità di programmazione, concertazione e condivisione delle scelte. Si sente quindi il bisogno di un cambio di rotta, dalla settorialità dei campi vincolistici alla globalità del “governo dell’ambiente” che oggi manifesta limiti vistosi e procedimenti disordinati. Preme l’esigenza di una politica istituzionale rivolta al complessivo ed organico riordino della materia per assicurare una gestione globale delle risorse ambientali mediante accorpamenti di norme in testi unici e ridefìnizione dei poteri.Nella stessa Lombardia, ha ammesso l’assessore regionale, le funzioni di pianificazione e programmazione economica e temporale delle opere pubbliche, del territorio e dell’ambiente sono assegnate a differenti settori e servizi, non sempre coordinati. Inoltre, le distinzioni funzionali tra Stato, Regioni e Province non sono ancora del tutto chiarite. Le stesse attività di indirizzo proposte e 1′ erogazione dei fondi s’intrecciano su più livelli. Sembra quindi indiscutibile la necessità, ha ribadito ancora Nicoli Cristiani, di un atteggiamento intersettoriale nei confronti della questione-ambiente in un mero testo unico legislativo nel senso tradizionale del termine, ed un diverso atteggiamento degli strumenti e delle istituzioni che sappia esprimere risposte tempestive, semplici, chiare e scientificamente attendibili.A consuntivo di questa legislatura sembra di poter auspicare in termini programmatici: un adeguato sistema informativo per il monitoraggio ambientale, una concezione dei programmi come articolazioni flessibili e leggere di una legislazione regionale costituita prevalentemente da norme di principio ed obiettivi, quindi un’identificazione di modalità programmatorie articolate esclusivamente sui livelli forti del governo regionale, provinciale e comunale, un apparato analitico supportato da dati informativi attendibili redatti dall’Agenzia regionale di Protezione Ambientale (Arpa) , poi una gestione degli strumenti concertata con i livelli istituzionali , con le parti sociali, con i cittadini mediante intese ed accordi di programmi, infine un sistema articolato di parametri come standard qualitativi in relazione ai diversi coefficienti ambientali.Questi i temi che l’assessore regionale Nicoli Cristiani intende rilanciare contro i vincoli e le restrizioni centralistiche per offrire elementi di modernità ambientale ad una regione che ha dovuto fare i conti più con un ideologismo vincolistico “romano” che non piuttosto con la ricerca attiva dei gradi di compatibilità tra risorse naturali e sistema economico “lombardo”.
Nessun Tag Trovato!
L'attività istituzionale in campo ambientale si è sviluppata enormemente nel nostro Paese, assumendo provvedimenti per l'integrità delle risorse naturali e culturali, in un'ottica di "governo dell'ambiente".
Tutela ambientale in Lombardia
Articoli Correlati