mercoledì, Dicembre 18, 2024
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L’elenco comprende tutti i paesi che hanno avuto almeno un edificio lesionato. 87 milioni di euro le risorse a disposizione. Tempo fino al 10 gennaio per la conta dei danni. Ieri leggera scossa sul Garda

Ufficiale: 65 Comuni terremotati

Sono 65 i comuni bresciani (quasi un terzo sul totale provinciale di 206, c’è anche il capoluogo Brescia) che sono stati danneggiati dal sisma del 24 novembre e che fanno parte della lista preparata dal commissario straordinario Massimo Buscemi, un elenco stilato in attuazione dell’ordinanza del Governo sui primi interventi urgenti nelle zone colpite. Sono quindi 65 i comuni «ufficialmente terremotati», comuni nei quali è stato riconosciuto almeno un edificio parzialmente inagibile; e si concentrerà dunque in queste località la distribuzione degli 87 milioni di euro che al momento, tra Regione, Governo, Legge Finanziaria e Protezione Civile, sono stati stanziati. Tra questi ci sono anche alcuni paesi, ad esempio quelli della Bassa, che presentano danni a edifici di culto. Il prossimo passo adesso sarà la scelta dei criteri di distribuzione delle risorse per cominciare gli interventi di ricostruzione. Intanto ieri mattina una leggera scossa, quasi impercettibile, è stata avvertita nell’alto Garda. L’hanno registrata le apparecchiature, l’hanno avvertita però pure le persone che si trovavano nei piani più alti delle abitazioni. Tornando ai danni, «anche se questi criteri per adesso non sono stati definiti – spiega Silvio Lauro, direttore della sede bresciana della Regione nonchè nominato soggetto attuatore – questo non significa che siamo stati con le mani in mano; anzi il nostro lavoro è stato molto continuo. Abbiamo chiesto ai Comuni, su nostre indicazioni, di calcolare i danni e di farci avere una stima entro il prossimo 10 gennaio. Raccolti tutti i dati, potremo quindi decidere le misure da adottare». Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha «formalmente» indicato in una comunicazione di fine dicembre la stima complessiva dei danni in 200 milioni di euro: «Ripeto, occorre avere tutti i dati in mano per tirare le somme – dice ancora Lauro – ma la cosa certa è che ci sono quei quasi novanta milioni di euro a disposizione per le zone terremotate, fondi che, al momento, non possono accontentare le esigenze di tutti». E’ dunque una corsa su due fronti: decidere le priorità di intervento e, eventualmente, verificare la possibilità di ottenere ulteriori risorse: «Su questo secondo punto – precisa Lauro – al momento personalmente non posso dire nulla. Per quello che riguarda le priorità di intervento non saranno certamente le stesse da comune a comune e nemmeno da edificio a edificio. Bisognerà in primo luogo, anche dove i danni fossero limitati, assicurare a chi lo necessità l’agibilità dello stabile danneggiato. Questa è la nostra priorità». Priorità dunque che dal punto di vista operativo è possibile prevedere si concentrerà sulle strutture di pubblica utilità e sulle prime case, tanto o poco danneggiate che siano: «Un piano di intervento di natura di complessiva – spiega ancora Lauro – sarà pronto per fine mese, anche se alcuni rimborsi riguardo a quanto alcuni comuni hanno già speso in questi giorni potrebbero essere stanziati anche prima di quella data. Certo è che si tratterà sempre di contributi indirizzati per prima cosa solo al ripristino dell’agibilità degli edifici». E nella sede della Regione di via Dalmazia 92/94 a Brescia, è operativa da lunedì scorso la struttura alla quale rivolgersi per tutti gli aspetti amministrativi e contabili ai fini del risarcimento dei danni provocati dal sisma, e per gli aspetti più propriamente tecnici relativi alla ricostruzione degli edifici lesionati. Per facilitare i cittadini è stato allestito il numero telefonico 030/3462550 e di fax 030/3462582. E a supporto della struttura, composta da una ventina di persone, è stato costituito un comitato di esperti che affiancherà il «soggetto attuatore» Silvio Lauro. Il pool è composto da Vincenzo Petrini, direttore del dipartimento di ingegneria strutturale del Politecnico di Milano; Paolo Riva, docente di costruzioni in zona sismica dell’Università di Brescia; Alberto Marcellini, dirigente di ricerca del Cnr-Idpa di Milano; Paolo Soletta, avvocato, assessore al bilancio, politiche finanziarie, affari legali, avvocatura e contratti del Comune di Varese; e Carla di Francesco, direttore della direzione per i beni culturali e le attività paesaggistiche della Lombardia. Del comitato fanno parte anche alcuni dirigenti di strutture regionali con competenze di difesa del suolo e di protezione civile. Al gruppo di esperti è affidata adesso la determinazione dei criteri per gli interventi sugli edifici lesionati e l’analisi e l’approvazione dei progetti.

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