Una palla di fuoco nel cielo del Baldo. È la più luminosa meteora fotografata dal Circolo astrofili veronesi (Cav), proprio alla vigilia del XII corso «Conoscere l’astronomia», che inizia oggi nella sede di Parona.Gli astrofili cercano testimoni che, nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 gennaio, abbiano udito il fragore provocato da quel bolide sfiorando la terra. Erano le 1,03 e la traiettoria della meteora è stata intercettata dal Cav attraverso i sistemi elettronici dell’osservatorio astronomico del Baldo Angelo Gelodi, a Novezzina di Ferrara di Monte Baldo, che riprende ininterrottamente il cielo alla ricerca di meteore.«Abbiamo due telecamere che inquadrano una vasta zona della volta celeste», dice il direttore della struttura, Flavio Castellani, «sono collegate a un software che riconosce i passaggi di meteore, salvandone le immagini in movimento e calcolando i dati per studiarle. Quel bolide», precisa, «ha attraversato il campo inquadrato illuminando il paesaggio di luce bluastra e sparendo dopo tre secondi. Di giorno e di notte», spiega, «nel suo cammino intorno al sole, il nostro pianeta incontra piccoli corpi cosmici, meteoriti, (meteora è la scia luminosa) che vagano nello spazio e a velocità di decine di chilometri al secondo penetrano negli strati alti dell’atmosfera, vaporizzandosi per l’enorme attrito e producendo quelle scie, chiamate stelle cadenti, che sono i detriti rilasciati dalle comete, quando, avvicinandosi al sole, formano le loro code di gas, polveri e granelli». Altre di queste meteoriti sono invece formate da corpi rocciosi, residui della formazione del sistema solare, che dopo miliardi di anni di viaggio compiono il loro destino andando ad accrescere la massa di uno dei pianeti del sistema solare, ad esempio la terra, formatasi per aggregazione di materiale residuo della formazione del sole. «La gran parte di essi crea scie appena visibili nel cielo, sassolini grandi come ghiaia che si devastano nell’impatto con l’atmosfera», spiea Castellani.«Una parte, però, è fatta di corpi grandi che penetrano nella stratosfera creando vere e proprie palle di fuoco (o fireball), brillantissimi bolidi, spettacolari, ma rari da vedere poiché difficilmente superano l’impatto dell’atmosfera».Proprio la notte del 12 gennaio una di queste palle di fuoco è entrata nell’alta atmosfera sul Trentino, creando una scia all’altezza di 90 chilometri sulla verticale del lago di Caldonazzo e scendendo rapidissima verso sud est. «Viaggiava intorno ai 20 chilometri al secondo», precisa Castellani. «E, poco prima di spegnersi, la sua luminosità superava notevolmente quella della luna piena. In quel momento era a circa 30 chilometri dal suolo, solcava il cielo del Veneto, a Nord Est di Piovene Rocchette nel Vicentino».Non si può esser certi che abbia toccato la terra, ma se così fosse avrebbe infranto il muro del suono e qualcuno avrebbe udito un fragore di tuono.Intanto, a Novezzina, questo bolide spettacolare è stato immortalato. Lo stesso è stato fatto, a centinaia di chilometri, dallo studioso di meteorologia svizzero Mark Vornhusen e dal responsabile della sezione meteore dell’Unione astrofili italiani a Scorzé (Venezia), Enrico Stomeo.Le tre riprese sono state integrate permettendo di ricostruire la traiettoria. «In quattro anni d’attività ed oltre 800 notti di riprese, mai un bolide così brillante era stato fotografato dal Monte Baldo», dice soddisfatto Castellani. «È straordinario averne calcolato con precisione l’orbita, speriamo che, avendo determinato la zona di possibile caduta, si rintracci qualcuno che abbia notato il fenomeno».
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Raro fenomeno celeste immortalato dalle telecamere dell’osservatorio astronomico «Gelodi» di Novezzina. Ha solcato il cielo in una notte di gennaio Gli esperti: «Deve aver prodotto un tuono e stiamo anche cercando dei testimoni»
Un bolide illumina il Baldo
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