giovedì, Dicembre 19, 2024
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Al debutto a Villa Alba il concorso letterario «Premio Garda», vinto dall’autore Gabriele Romagnoli. A Rigoni Stern un premio alla carriera: «Ragazzi, leggete e innamoratevi»

Un «Campiello» in riva al lago

Accanto allo storico «Catullo» di Sirmione (specializzatosi col tempo come premio giornalistico) le sponde del lago da quest’anno possono fregiarsi di un altro concorso letterario di tutto rispetto. Venerdì sera l’elegante cornice del salone dell’auditorium di Villa Alba, a Gardone Riviera, ha ospitato la prima edizione del Premio Garda che prevedeva una sezione di narrativa vinta dallo scrittore e giornalista Gabriele Romagnoli con «L’artista», e una sezione dedicata agli inediti in cui hanno primeggiato ex-aequo i due giovani Tommaso Codignola con «Un anno di Ernesto», Carlo Mazzoni con «Lasciami andare», oltre al premio alla carriera al grande Mario Rigoni Stern. I finalisti della sezione narrativa sono tre nomi di tutto rispetto come Massimo Carlotto, con «L’oscura immensità della morte», lo stesso Romagnoli e Franco Stelzer con «Il nostro primo, solenne, stranissimo Natale senza di lei». E se di qualità sono i tre finalisti, non da meno lo è la giuria: presieduta dall’attrice Ottavia Piccolo era composta da persone provenienti dal mondo della letteratura come Graziella Aquino, Alessandro Bertante, Alessandra Casella, Maurizio Cucchi, Chiara Gamberale, Stefano Giovanardi, Sebastiano Mondadori, Valeria Parrella, Lorenzo Pavolini, Sergio Pent, Carla Riccardi, La serata presentata dall’elegante Paola Saluzzi è proceduta con lo schema sobrio che poneva al centro dell’attenzione le opere e gli scrittori, perché come ha detto la presentatrice «siamo qui per l’amore del sapere». Il primo a salire sul palco, dove il parco di Villa Alba faceva da magnifico sfondo naturale, è stato Massimo Carlotto intervistato da Sergio Pent. Nei sui libri «noir» racconta la realtà sociale che ci circonda, con il tema della giustizia molto presente anche a causa delle vicende del suo passato: Carlotto ha subito nel 1985 una serie di di processi, rinvii, errori giudiziari, condanne per essere stato accusato nel 1976 dell’omicidio di Margherita Magello di cui aveva casualmente trovato il cadavere. Nel 1993 Presidente della Repubblica gli accorda la grazia. Franco Stelzer intervistato da Pavolini ha spiegato che la sua narrativa è fatta di «racconti ma con un filo conduttore, sono come capitoli di un romanzo». Gabriele Romagnoli intervistato da Giovanardi su quale sia la chiave di lettura del suo complesso romanzo «L’artista», vincitore del primo premio, risponde «Sono un uomo libero e democratico e penso che gli altri abbiano trovato quello che hanno voluto nel mio romanzo. Alle volte leggo recensioni che danno significati alle mie opere a cui proprio non avevo pensato. E’ il mio primo romanzo tradizionalmente strutturato, ho voluto stupire tutti. Non riesco a sopportare i personaggi che creo per molto, infatti ho scritto racconti in cui il protagonista moriva alla trentesima riga. Ma stavolta mi sono basato su personaggi tratti dalla mia famiglia e sono riuscito a sopportarli». Ma il momento più emozionante è stato indubbiamente l’assegnazione del premio alla carriera a Mario Rigoni Stern, accolto con una standing ovation, che con il suo «Sergente nella neve» è riuscito a dare vita alle pagine di storia che si studiano sui banchi di scuola. Rigoni Stern con la sua semplicità e saggezza è andato al cuore della gente. «Si vede che sono vino buono in una botte sana. Ho avuto la fortuna di avere la passione fin da piccolo per la letteratura. In guerra leggevo Dante e Ariosto, ed altri libri che mi sono accorto non valevano molto e allora li ho lasciati nella neve». Poi ha proseguito con una parola per i più giovani «Spegnete la Tv ed aprite un libro, non fate il tifo ma fate sport. E poi innamoratevi». Per la sezione Inediti la giuria composta da professori liceali e presieduta da Sebastiano Mondadori, che orgogliosamente ha precisato che “agli autori inediti spetta lo stesso premio che agli editi”, ha dato il primo premio ex-aequo a due giovani autori di due opere molto diverse tra loro. Codignola, 29enne fiorentino, e Mazzoni, 24enne milaneseLa serata si è conclusa con l’amministratore delegato di Villa Alba, Fabio Puglia che si è augurato che “il Premio Garda possa essere un evento che si possa ripetere ogni anno.”

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