Il Centro di eccellenza di Maina Inferiore, con tutta la Valle delle cartiere di Toscolano, è stato riconosciuto come «Ecomuseo» dalla Regione Lombardia. È un concetto che va oltre quello «classico» di museo: coinvolge l’intero territorio circostante, le sue eccellenze paesaggistiche, e anche i privati cittadini e le aziende del posto, ammessi a partecipare alla gestione e alla valorizzazione di questo patrimonio.Su proposta di Massimo Zanello, assessore regionale alla Cultura, ne sono stati istituiti 18 in totale, di cui 4 nel Bresciano (a Cerveno, Bienno e Ceto in Valcamonica, oltre a Toscolano Maderno).«Puntiamo alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali – ha spiegato Zanello -. L’obiettivo: tutelare l’ambiente, il paesaggio, lo sviluppo culturale, turistico ed economico. Ad ogni ecomuseo vengono attribuiti un marchio, una denominazione esclusiva ed originale, un ruolo specifico a salvaguardia del territorio che rappresenta».Il «Centro di eccellenza» a Toscolano sarà il «cuore» dell’Ecomuseo gardesano. È stato costruito recuperando l’ex stabilimento di Maina Inferiore, abbandonato da una quarantina di anni, con una spesa complessiva di circa sei milioni e 300 mila euro. La struttura consente di entrare nel mondo della carta. Negli interrati vengono proposte le modalità di produzione utilizzato dal Quattrocento al Settecento. Al piano superiore esiste una raccolta di documenti: il primo, datato 1381, attesta ufficialmente l’attività nella valle. Sono inoltre esposti volumi antichi, stampati dalla famiglia Paganini. In altre sale si racconta il metodo usato dal Settecento all’Ottocento. Nel corpo a monte, invece, gli attrezzi del secolo scorso. E ancora: i laboratori di incisione e stampa, legatura, rasatura, arte e tecnica della scrittura, ambienti dedicati allo workshop divulgativo, ai convegni, ai momenti di relax e ristoro, una ludoteca per l’intrattenimento dei bambini.Sulla sponda occidentale del lago esistono già due iniziative simili: in Valvestino (località Cluse di Turano) e la limonaia di Pra’ de la Fam. Il primo è promosso e gestito da un consorzio che raggruppa le comunità montane dell’Alto Garda e della Valle Sabbia, quattro paesi (Valvestino, Magasa, Capovalle, Treviso Bresciano), alcuni privati proprietari di terreni e imprese operanti nel settore ambientale. Per quanto riguarda la limonaia di Pra’ de la Fam, tra Gargnano e Tignale, costruita nel 1700, è stata recuperata qualche anno fa.
Via libera ufficiale della Regione al progetto culturale