venerdì, Dicembre 27, 2024
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Lavori in corso o già ultimati: piano biennale della Comunità montana per frenare la «fuga» dagli alpeggi

Un milione per le malghe

Quasi un milione di euro, oltre 900 mila, investiti su strade rurali e malghe per evitare che agricoltori e allevatori del Baldo, scoraggiati dalle mille difficoltà e dalla concorrenza, gettino la spugna e abbandonino definitivamente la montagna. A tanto ammontano i fondi che la Comunità montana del Baldo ha stanziato nell’ultimo biennio per lavori, in parte finiti e in parte in corso, volti ad adeguare servizi indispensabili a chi lavora in quota.«Nei precedenti piani di sviluppo rurale ci siamo dedicati all’approvvigionamento idrico, ora ci concentriamo sulla viabilità, d’importanza strategica anche in agricoltura», ricorda il presidente Cipriano Castellani. «La politica agricola attuale impone alle aziende d’essere competitive perciò, mentre il privato deve adeguare l’impresa, agli enti locali spetta agevolarlo mettendo a disposizione strutture e servizi pubblici idonei».Un esempio recente è la sistemazione della strada che collega Braga a Pradonego e a Moie di Caprino, dove operano una decina di allevatori bovini e vivono una trentina di famiglie. La situazione è precipitata quest’estate. La strada cedeva in vari punti e il trasportatore del latte non passava più. Gli agricoltori, temendo di restare isolati e di non poter continuare lavorare, si sono rivolti alla Comunità e al Comune. Così si è provveduto in tempi strettissimi con un intervento radicale da 313 mila euro (226 mila da fondi regionali e statali garantiti dalla Comunità e 87 mila del Comune). Questo è stato un caso eclatante, ma tutta la nostra montagna è percorsa da strade di modeste dimensioni, strette, spesso ancora sterrate non più adatte ai mezzi di di trasporto attuali.La Comunità, come ente sovra comunale, è il più adatto ad occuparsi di questo reticolo che spesso percorre più Comuni. Dello stanziamento 686 mila 500 euro sono fondi destinati alla viabilità, 200 mila ai baiti delle malghe, di cui 30mila euro per dotarle di moderni abbeveratoi «anti spreco».A Brenzone si sta attendendo dal Comune il progetto per sistemare la strada Prada-Baito Scale a servizio di Malga Valvaccara, percorso in quota a scopi rurali per cui la Comunità ha stanziato 60mila euro, in due stralci da 30mila. Intanto con 23mila 515 euro è stata sistemata la Strada Vigne Carpenare. A Brentino Belluno si sta investendo sulla strada di Pian di Festa. I fondi programmati superano i 50 mila euro e la strada, prima «impossibile», è già stata allargata, il fondo è stato sistemato nei tratti di maggiore pendenza e ora è percorribile da fuoristrada e mezzi agricoli.A San Zeno di Montagna la Comunità ha destinato 42 mila e 402 euro per la strada di accesso alle Malghe Ortigara e Ortigaretta e Folenzino, una vecchia mulattiera per cui è stato previsto un intervento di pavimentazione leggero per non compromettere la fragilità del sito rilevante sotto il profilo naturalistico. Se ne delimiterà il tracciato e, in un punto, la pendenza sarà rotta creando due tornati. Se prima era larga solo un metro e mezzo, potrà poi essere battuta da fuoristrada e trattori. Sempre a S.Zeno si pavimenterà la strada Cason-Traure-Pralungo (28 mila euro). Anche Costermano sta redigendo il progetto per sistemare la strada Pizzon-Le Colle- Sperane per cui la Comunità ha riservato circa 52mila euro. Passando alle malghe, 30mila euro sono stati dati a Brentino Belluno, dove è stata rimessa a nuovo e inaugurata Malga Cerbiolo. Caprino ha avuto 40 mila euro per sistemare la Casara malga Colonei, i cui lavori sono stati curati dal Servizio forestale regionale di Verona.Ben 63 mila e 600 euro sono per Malga Novezzina a Ferrara di M. Baldo. Si costruirà una tettoia per la mungitura in alternativa dell’attuale stallone che sarà utilizzata dalle tre aziende affittuarie. Trentamila euro sono stati infine già spesi per mettere 12 abbeveratoi nelle malghe Valdabin, Zilon, Colalunga, Zocchi, Pralungo, Falensino, Ortigara, Ortigaretta, Valvaccara e Buse. Sono zincati e anticorrosione, hanno un nuovo dispositivo di chiusura con galleggiante per evitare dispersione d’acqua.Sul Baldo le malghe utilizzate sono 54, di cui 25 pubbliche. Con gli annessi 3mila 800 ettari di pascolo, costituiscono la terza realtà alpicolturale della Regione Veneto dopo quella della Lessinia e di Asiago in provincia di Vicenza. Nel 2007 sono stati portati in alpeggio 3mila capi di bestiame.

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