Il Comune ha chiesto ufficialmente alla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Verona «l’avvio del procedimento per l’acquisizione del vincolo al fine di rendere inalienabile Forte Ardietti». La lettera, datata 14 aprile, è firmata dal sindaco, Umberto Chincarini, che ha deciso di attivare l’iter di tutela insieme alla collega Rita Farina, primo cittadino di Ponti sul Mincio (Mantova): l’edificio di Forte Ardietti, infatti, é situato in questo Comune mentre in quello arilicense insiste solo la strada di accesso. Nel 1997, però, venne affidata a Peschiera la custodia della struttura. «Ed è grazie a questo ruolo che anche noi abbiamo titolo per avanzare la richiesta di vincolo e di inalienabilità», spiega lo stesso Chincarini, «da parte sua, Ponti sul Mincio ha fatto lo stesso, scrivendo alla Soprintendenza di Brescia, che é competente anche per l’area del mantovano». Forte Ardietti, il numero VI della fortezza di Peschiera secondo la denominazione data dagli austriaci, è stato costruito tra il 1853 e il 1861; insieme a Forte Papa, il numero II della piazzaforte asburgica, e alla polveriera Ronchi, è arrivato sino ai nostri giorni conservando pressoché intatta la sua architettura. Un risultato dovuto in parte a circostanze evidentemente fortuite e in parte alla continua, e silenziosa, opera di recupero e manutenzione portata avanti dal ristretto gruppo di volontari dell’associazione Centro di documentazione storica della fortezza. Il compendio di Forte Ardietti è formato da un’area verde di 110mila metri quadrati e da cinquemila metri quadrati di coperto. Il Forte è sede operativa dell’associazione napoleonica italiana e da qualche anno, in estate, ospita alcune delle più importanti manifestazioni: dall’appuntamento di Calici di stelle nella notte di San Lorenzo agli scontri bellici più intensi e spettacolari della rievocazione storica. Lo scorso inverno l’area del forte venne utilizzata dalla troupe di Superquark per alcune scene dello speciale di Piero Angela dedicato a Napoleone. È dei mesi scorsi la notizia dell’inserimento della struttura, così come altre del patrimonio storico architettonico di Peschiera, nell’elenco dei beni dismissibili da parte dello Stato. Sulle polemiche che sono seguite era intervenuto lo stesso Chincarini, che aveva definito ingiustificato e prematuro ogni allarmismo sulle possibili alienazioni. Ora Forte Ardietti registra la richiesta ufficiale di avvio della procedura per l’apposizione del vincolo: in questo modo le amministrazioni comunali di Peschiera e Ponti sul Mincio hanno espresso la loro contrarietà ad ogni ipotesi di cessione della costruzione. «Dobbiamo alla collaborazione con Gianna Gaudini, Soprintendente reggente, le indicazioni di come dovevamo comportarci; è stata lei, infatti, a spiegare che era necessario presentare la richiesta ad entrambe le Soprintendenze competenti territorialmente e che Verona da sola non sarebbe stata sufficiente», spiega Chincarini. «Spetta a questi uffici, adesso, valutare l’accettabilità della nostra domanda», conclude il sindaco, «e trasmettere poi gli incartamenti alle Soprintendenze regionali, che interesseranno i ministeri». (g.b.)
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Il sindaco insieme al collega di Ponti sul Mincio si è rivolto alle Soprintendenze. Chincarini: «Abbiamo avviato l’iter per garantire l’inalienabilità»