venerdì, Novembre 22, 2024
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Nella struttura si pratica la fecondazione artificiale

Una «sala parto» per lucci e coregoni

Il Lago di Garda è tornato a poter contare sulla sua «Fabbrica dei Pesci»: l’incubatoio che verrà ufficialmente inaugurato domani è di fatto già funzionante da fine dicembre, e ha cominciato la riproduzione «in laboratorio» dei coregoni e dei preziosi, rarissimi carpioni. Appena in tempo per l’ultima «frega» di questo inverno. Per i pesci del lago è una «sala parto» su scala industriale dove, a regime, si dischiuderanno centinaia di milioni di uova, dando alla luce avannotti che verranno poi immessi nel lago: saranno carpioni, lucci, coregoni, barbi, carpe, tinche e persino i salmerini. Il tentativo è quello di un riequilibrio faunistico in un ecosistema ormai fortemente squilibrato. I pesci originari del Garda si stanno estinguendo, quelli «importati» proliferano. Ma il guaio è che parecchie specie «aliene» sono voracissimi predatori, che nei decenni hanno sconquassato la naturale catena alimentare e riproduttiva. Qui la clonazione non c’entra, sia chiaro: le uova e il seme da far incubare si ottengono spremendo il ventre di esemplari pescati durante il periodo della frega, vengono mescolati e poi fatti sviluppare in campane di vetro, secondo i validissimi metodi di riproduzione artificiale attuati ormai da anni dall’amministrazione provinciale, come avviene nell’incubatoio di Clusane, sul lago d’Iseo. La novità è che, con il nuovo impianto di Desenzano, è ricominciato un lavoro specifico sui pesci del Garda, sospeso ormai da tre anni in seguito alla chiusura dell’incubatoio di Peschiera. Si prevede di sviluppare a regime solo 50 mila uova di carpione all’anno, perché è basso il numero di riproduttori adulti che potranno essere pescati. Poche uova, dunque, in rapporto alle altre specie: le previsioni dell’incubatoio sono di ben 100 milioni di uova all’anno per il coregone, 500 mila per il luccio, 100 mila per il salmerino (altro salmonide molto comune nel lago d’Iseo, la cui introduzione verrà sperimentata nel Garda per la prima volta). In particolare per il carpione e per il salmerino si applicheranno tecniche di accrescimento in vasca: nel lago non verranno immessi avannotti di queste due specie, ma pesci già cresciuti che saranno liberati appena raggiunta la misura di 6-9 centimetri. La tabella di lavoro segue i cicli naturali: quando l’impianto funzionerà a pieno regime tra dicembre e marzo si produrranno avannotti di coregone, tra novembre e dicembre il salmerino e il carpione (con accrescimento fino a luglio), tra febbraio e aprile il luccio, tra agosto e ottobre i ciprinidi, ovvero barbo, tinca e carpa. La natura detta i tempi, l’uomo farà il resto.

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