Montichiari decolla, Montichiari non decolla, Montichiari che sfoglia la margherita del destino. Lo vogliono far diventare uno scalo internazionale, domani, ma oggi stenta a tenersi stretta una compagnia aerea. L’hanno scorso venne piantato in asso da Air Dolomiti; ora se ne va, anche se uno spiraglio resta aperto, la forte Alpieagles che una indagine recente della rivista Altroconsumo colloca tra le migliore compagnie per qualità di servizio. Il «Gabriele D’Annunzio» non attraversa uno stato di forma smagliante. A poco meno di tre anni dall’inaugurazione (marzo ’99) l’aeroporto bresciano è ancora alla ricerca di un ruolo autonomo. Certo qualche segnale positivo si vede, ma non basta in un mercato, quello del trasporto aereo, che attraversa uno dei momenti più difficili della sua storia. La recente acquisizione degli spazi militari da destinare a spazio per l’attività merci va nella direzione giusta. Ma è anche vero che resta da sciogliere il nodo della costituzione della società di gestione per Montichiari, deliberata nella primavera 2000 e ancora inapplicata. Un recente studio dell’Irer ha delineato le opportunità per l’aeroporto bresciano, lontano da centri abitati e quindi al riparo dalle proteste delle popolazioni; Provincia e Regione proprio di recente hanno approvato una convenzione per lo sviluppo di un piano d’area che regolamenti lo sviluppo della zona a favore dell’aeroporto, insieme ai comuni circostanti: Montichiari, Ghedi e Castenedolo. Peccato che nel frattempo i matrimoni con le compagnie aeree finiscano male. Queste vicende non fanno certo bene alle ambizioni di un aeroprto a lungo cercato, e ora che c’è.…