lunedì, Dicembre 23, 2024
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Ingentissimi i danni. Chiesto lo stato di calamità naturale

Uragano sul Garda bresciano

“Stato di calamità naturale” è questa la richiesta che stamani, lunedì, verrà avanzata alla Prefettura dai comuni della Valtenesi a seguito del vero e proprio disastro ambientale abbattutosi sul gran parte del territorio della Valtenesi nel nubifragio alle prime opre di domenica mattina. quello che si è presentato ai primi soccorritori giunti sui luoghi più colpiti è stato un vero e proprio scenario di distruzione. Difficile capire da dove iniziare la cronaca in quanto tutto era, ed è disastroso. Iniziamo dal segnalare che, per fortuna, nella catastrofe no vi è stata nessuna vittima e questo grazie anche alla prima ondata di vento e grandine che ha anticipato di circa un ora la devastante tromba d’aria che ha distrutto tutto quanto incontrava sul suo percorso. 7 persone, ospiti del campeggio Rio, situato nel golfo delle Romantica. Sonio state trasportate presso l’ospedale di Desenzano dove i sanitari ne hanno deciso il ricovero. Per una di esse, una turista tedesca, i sanitari hanno dovuto intervenire per un improvviso infarto molto probabilmente derivato dal grande spavento. Questi turisti si trovavano all’interno delle loro roulotte, rovesciandole, al momento in cui la tromba d’aria si è abbattuta sulla zona. 13 turisti si sono rivolti poi alla Polizie Municipale del Servizio Pronto intervento 24 ore, per chiedere aiuto e soprattutto alloggio in quanto le loro tende erano andate completamente distrutte. Un cittadino manerbese, Alfredo Dughi, organizzatore con IT’S srl della rassegna musicale degli anni ‘60/70/’80 che ha visto andare distrutta l’intera struttura della manifestazione, dal grandissimo palco in metallo alle cucine e a moltissime delle 3500 sedie collocate nel campo sportivo tanto che la serata finale con Edoardo Vianello e relativi fuochi artificiali sono è stata annullata, questo signore dicevamo ha messo a disposizione della collettività ben 7 camere con tre letti ciascuna presenti in una suo stabile di Malerba. Ovviamente e per fortuna, non tuta la zona di produzione del Garda Classico e Riviera del Garda è andata completamente – e lo sottolinea Diego Pasini presiedente del Consorzio Garda Classico – molti i vigneti distrutti ma molti ancora in piena produzione. Un altro dei luoghi in cui la furia devastatrice si è abbattuta è stata la fabbrica di birra dei Fratelli Avanzi in prossimità del Crociale di Manerba. Qui la struttura è andata quasi completamente distrutta. Il tetto in struttura lamentare è stato letteralmente distrutto con pezzi di trave in legno di 12 metri di lunghezza per un peso di 7/8 quintali fatti volare ad un centinaio di metri di distanza. Gran parte della Valtenesi è rimasta senza energia elettrica fino verso le ore 13 e, di conseguenza anche senza acqua. Molti quindi i disagi delle strutture ricettive, alberghi, ristoranti a centri residenziali. Moltissime le abitazioni, praticamente tutte quelle con scantinati sotto il livello del suolo, sono state allagate. Migliaia infine le autovetture che hanno subito gravissimi danni causati dalla tempesta che, dicono i testimoni, è durata almeno venti minuti ed i cui chicchi avevano le dimensioni di una pesca. “Sembrano mattoni in quanto la grandine, l’ho vista di persona – ci racconta la titolare del ristornate “Seradel” –, aveva la forma addirittura rettangolare come veri mattoni”. Fra tutte queste note dolenti da segnalare il pronto intervento delle forze dell’Ordine messe in allarme da quella oramai insostituibile presenza sul territorio che è la pattuglia di Valtenesi Sicura presente ed oprante 24 ore su 24. “già dalla prima tremenda ondata – ci racconta il coordinatore del servizio Gianfranco Rossi – avevamo intuito il pericolo ed avevamo provveduto a mettere in allarme ed a richiedere interventi da parte dei Gruppi di Protezione Civile. Erano circa le 2 di notte. Un’ora dopo l’inenarrabile e il disastro vero e proprio. Per fortuna che il primo nubifragio ha messo in allarme anche gran parte delle persone presenti nelle roulotte e nelle tende facendolo fortunatamente uscire all’aperto e mettendole cosi indirettamente in salvo. Se la seconda ondate delle ore 3 circa, non fosse stata così preannunciata sicuramente avremmo potuto trovarci di fronte a bilanci, e parlo di vite umane, ben più gravi. “Gravi danni all’agricoltura conferma Gianfranco Cominciali sindaco di Puegnago e coltivatore che ha vissuto in diretta la notte -. Molte piante di ulivo sono state divelte e la grandine ha contribuito a danneggiare seriamente non solamente la produzione attuale ma, per la vite anche quella della prossima annata e, per gli ulivo, anche quelle dei prossimi anni. Il centro di Puegnago è rimasto praticamente isolato fino a tarda mattinata in quanto tutte le strade di accesso erano ostruite da alberi caduti sulle strade”. A Moniga il sindaco Massimo Pollini lamentava invece la totale assenza di reparti della Protezione Civile e forse questo perché impegnati in altri luoghi dove vi erano, come detto, serie preoccupazioni per l’incolumità delle persone. Diverse anche le auto rimaste sotto alberi caduti in prossimità di parcheggi o ai lati di strade. Insomma quasi un bollettino di guerra, o meglio di distruzione che moltissimi turisti domenicali hanno potuto vedere di persona mentre in una lunga ed interminabile coda, verso el ore 13, attendevano di poter arrivare sulle spiagge per trascorrere, per loro, una mezza giornata di relax.

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