domenica, Dicembre 22, 2024
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L’ultimo consiglio comunale è stato animato dalla discussione sui lavori per l’impianto. Resta solo da decidere se dotare la struttura di una copertura

Velodromo, «volata» finale

«La costruzione del velodromo è ferma da luglio poichè non è stato ancora deciso se coprirlo o meno»: è quanto affermato nell’ultimo consiglio comunale dal sindaco di Montichiari Rosa, che ha poi aggiunto: «Ma siamo alla stretta finale, nei prossimi giorni si deciderà: o completarlo scoperto oppure coprirlo con ulteriore spesa, non certo comunale». Pare proprio che siamo dunque giunti in dirittura finale per quanto riguarda la realizzazione del Velodromo provinciale a Montichiari: pista da 250 metri e tribune per 3000 spettatori, per un costo stimato, senza copertura, di oltre tre milioni di euro (due a carico della Provincia ed uno dal Comune). L’altra sera, in fase di discussione per l’approvazione del bilancio 2006 in consiglio comunale, il sindaco Rosa ha riferito ai consiglieri in merito al «punto morto» in cui versano attualmente i lavori per l’impianto, in via Falcone, accanto al Palageorge. «Il problema non riguarda solo il costo della copertura, per la quale la Federazione ciclistica sta cercando fondi – ha detto il sindaco – ma riguarda anche la costituzione della pista. Ciò che è già stato approntato è stato fatto in previsione di un velodromo scoperto, ma se l’impianto verrà coperto bisognerà approntarlo per una pista costruita non in bitume ma con un lamellare speciale. Queste cose andranno decise a giorni: se dal Coni non arrivano soldi si procederà con il progetto primario, quello senza copertura». Se la struttura, già in avanzato stato di realizzazione, venisse dotata di copertura, quello di Montichiari potrebbe essere il primo velodromo italiano dove le squadre di ciclismo potrebbero prepararsi ed allenarsi sempre e con qualsiasi condizione meteo.Lo stato dei lavori (la prima pietra risale alla primavera 2004) fu visionato prima dell’estate da una commissione composta da Alessandro Sala, assessore provinciale allo sport, Peppino Boifava, vicesindaco di Montichiari, Gianni Pozzani, consigliere nazionale della Fci, Pietro Bregoli neo-presidente provinciale della Federciclismo e Silvio Martinello, ex campione del mondo ed olimpionico di ciclismo, il coordinatore generale incaricato dalla Federazione di sondare il terreno e soprattutto di varare il programma in vista delle Olimpiadi di Pechino 2008. Gli uomini della commissione avevano potuto constatare che il circuito monteclarense era a buon punto, attrezzato di muratura per tutti i servizi ed uffici necessari. «Se la Provincia sarà chiamata ad intervenire ancora per fare in modo che divenga il primo velodromo italiano coperto, non mancheremo di fare la nostra parte», aveva confermato Alessandro Sala, cui Boifava aveva aggiunto che «per Montichiari sarebbe un bel colpo, ma anche per tutta la nostra provincia che in quanto a ciclismo ha le migliori squadre del panorama italiano». Altre città hanno già avanzato al Coni questa richiesta (Bolzano, Torino, Treviso, Milano e Roma) ma sembra che Montichiari sia in vantaggio poichè la «sua» struttura è ormai a buon punto mentre nelle altre città pretendenti non è neppure ancora stato scelto il luogo dove farlo. «È a buon punto, ma in notevole ritardo», dicono i consiglieri di opposizione, aggiungendo che c’è «il rischio che il milione impegnato dal Comune possa aumentare, per un lavoro che doveva essere terminato tempo fa ma che poi incontrò parecchi problemi burocratici e di appalto».

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