Il segnale arriva. L’Affi-Pai è all’esame della Provincia, per la prima volta. Se ne occupa la Terza commissione, lavori pubblici e grandi opere. Ma le parole che tutti aspettano, dopo i ripetuti «niet», con varie sfumature, da parte dei sindaci, sono del presidente di Veneto Strade, Gastone Vinerbini: «Non credo che l’assessore regionale Chisso andrà avanti a dispetto delle voci che si alzano dal territorio. A meno che non ci siano impegni precisi e fissati; o che dalle due proposte alternative emergano ulteriori tracciati». In sintesi: «Io sono tranquillo, su questo piano. Ma il problema della Gardesana esiste. Bisognerà, una buona volta, decidere, perche su quella strada, di vecchia progettazione, ormai c’è posto solo per piste ciclabili».Parole chiare. Accolte dal silenzio attento di tutti; dal presidente della commissione, Giorgio Girelli, di Forza Italia («Metodo sicuramente non buono, ma non gettiamo il bambino con l’acqua sporca, vediamo e valutiamo i progetti») ai numerosi sindaci o loro rappresentanti (da Costermano a Rivoli ad Affi, da Torri e Caprino, oltre al presidente della Comunità del Baldo, Cipriano Castellani) arrivati dalla provincia ai Palazzi Scaligeri per capire qualcosa di più del progettato nastro d’asfalto contro cui, da mesi, si alza il fuoco di sbarramento di voci, dichiarazioni, comitati e mozioni. E che si replica.Davide Bendinelli, assessore provinciale e sindaco di Garda: «Certo, servono interventi ma non così, per il modo e per l’impatto ambientale. In ogni caso prima si devono esaminare i piani, quelli veri, al di là delle supposizioni».Resta un fatto: il problema Gardesana è reale. E Luca Sebastiano, ex sindaco di Lazise e ora titolare dei Lavori pubblici per la Provincia, lo mette in chiaro: «Quell’arteria è vecchia di decenni e concede poche possibilità ai rimaneggiamenti. Ma ci sono ugualmente punti che possono essere migliorati: di lì si può partire». Ed è una tesi che, con parole diverse e ribadendo come un «mantra» l’avversione a quell’Affi-Pai piovuta dall’alto in piana estate, i sindaci presenti sposano senza riserve.«Benedetto» progetto, benedetto semmai il rumore che ha sollevato. «Questa è finalmente l’occasione per collegarci», constata il vicesindaco di San Zeno di Montagna, Piergiorgio Schena. E Giorgio Passionelli, primo cittadino di Torri si spinge, come altri colleghi, ad auspicare «un tavolo, attorno cui ci si riunisca per discutere soluzioni al problema del traffico nel nostro comprensorio».E se il rappresentante del Comune di Malcesine, il segretario Giampietro Cecato, chiede un« documento, con le firme di tutti, per bloccare la Regione che corre avanti col progetto», la gran parte dei presenti sembra avere, forse per la prima volta da tempo, la percezione di un’occasione: di valutare e cercare soluzioni al nodo della viabilità gardasana.L’Affi-Pai (e gli altri due progetti), intanto, viaggiano. «Certo, la Regione sta stringendo i tempi», rivela Vinerbini. «e l’opera, che è nei programmi dal 2002, ha già una commissione nominata per vagliarla. Potrebbe, di fatto, essere inserita nella “legge obiettivo” ma sarebbe una forzatura… Se seguirà la strada naturale, cioè il successivo passaggio in Giunta, credo ci saranno problemi politici. Alla fine, potrebbe essere la stessa Regione a tagliare la testa al toro». Almeno a questo «toro».
Incontro dei sindaci in Provincia, critiche ribadite, ma il «fronte del no» offre l’occasione per discutere di viabilità sul lago