Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, è arrivato sul lago di Garda per riannodare i rapporti tra Toscolano Maderno e la città lagunare. Ha festeggiato l’apertura al pubblico del centro di eccellenza nella valle delle cartiere, e promesso di fornire un valido aiuto nell’organizzazione di manifestazioni culturali.«Per secoli – ha ricordato il sindaco di Toscolano Maderno, Paolo Elena – abbiamo prodotto carta per la Repubblica Serenissima. Fino a cento anni fa non esisteva la strada all’interno della valle, per cui la materia prima (gli stracci) arrivava nel porto coi barconi, quindi veniva trasportata a dorso di mulo fino a Gaino e, da lì, scendeva lungo i viottoli nelle fabbriche dislocate lungo il fiume. Recentemente abbiamo reperito un finanziamento di sei milioni di euro per recuperare l’ex stabilimento di Maina Inferiore, e trasformarlo in un museo vivo, che sarà gestito da una Fondazione creata dal comune, dal gruppo Marchi-Burgo (proprietario dell’azienda in riva al lago) e dalla Associazione dei lavoratori anziani. C’è inoltre il patrocinio di Venezia (a cui chiediamo un appoggio, non di carattere finanziario), del Vittoriale, della Regione Lombardia, della Provincia e della Comunità montana parco Alto Garda bresciano. La Queriniana e alcuni privati ci metteranno a disposizione volumi del 1500, da esporre al pubblico».Cacciari, 63 anni appena compiuti, filosofo, fondatore di alcune riviste importanti, ex aderente di Potere Operaio, ex Pci, ora esponente della Margherita, parlamentare dal ’76 all’83, sindaco di Venezia dal ’93 al 2000, rieletto nel 2005, fra i principali sostenitori dei Democratici di Romano Prodi (a un certo punto si parlò di lui come di un possibile leader dell’Ulivo), si è soffermato sul problema del recupero delle aree dismesse, uno dei grandi temi dell’urbanistica. «Qui, nella valle della cartiere di Toscolano – ha proseguito -, siete riusciti a contemperare il mantenimento dei valori paesaggistici col restauro che permette il riuso secondo necessità attuali. Noi siamo disposti a collaborare per mostre e iniziative culturali».Cacciari ha aggiunto che «Venezia sta esplodendo. Abbiamo venti milioni di visitatori all’anno, con gravi difficoltà logistiche, organizzative ed economiche. Noi non ricaviamo nulla, solo costi aggiuntivi per i trasporti, lo smaltimento dei rifiuti, ecc. Il nostro obiettivo? Decongestionare una situazione che, ora, è molto delicata. Io sarei felice se dalla riviera romagnola o dal Garda partissero meno pullman di visitatori diretti verso la nostra città. Dite che la laguna puzza, che i commercianti sono ladri, e il mangiare è avvelenato. Sto scherzando ovviamente, ma non troppo. Fate una pubblicità negativa. Pensando al fatto che, nel primo anno di apertura delle agenzie turistiche in Cina, ben cinque milioni di persone si sono prenotate per visitare Venezia, mi vengono i brividi».Il sindaco-filosofo ha sostenuto di essere interessato a una collaborazione con la valle delle cartiere, per valorizzare un’area vasta e ridurre l’afflusso verso la laguna, la Basilica di S.Marco, il ponte di Rialto. Ed ha invitato a raccontare «il prodotto» offerto, puntando sull’aria pulita, alberghi decenti, il fascino della memoria, programmi culturali, alimentazione. «Giungono i russi o i cinesi, che non sanno nulla del nostro vino e del nostro olio, delle cartiere nella valle o dei percorsi dell’entroterra collinare – ha concluso -. Bisogna iniziare a spiegare cosa mettiamo a loro disposizione. E’ questo il salto da fare».
Il sindaco della Serenissima in visita alle cartiere di Toscolano Maderno.
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