mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Oggi in Provincia si aprono le buste dei progetti per l’opera che scavalcherà il Mincio un chilometro a nord dell’attuale
Darà sollievo al visconteo, che mostra crepe. Sebastiano: «È una priorità»

Venti studi per il nuovo ponte

S’avvicina la possibilità di un’alternativa all’antico ponte visconteo.Oggi infatti in Provincia s’apriranno le buste tecniche della gara per assegnare la progettazione definitiva del nuovo ponte, che dovrebbe sorgere ad un chilometro dall’attuale in direzione nord verso Monzambano.Il ponte collegherà le province di Verona e Mantova, permettendo l’attraversamento del Mincio, attraverso la provinciale 55 e la 28 (fuori invece la congiunzione con la tangenziale). «Le offerte pervenute», afferma soddisfatto Luca Sebastiano, assessore provinciale ai Lavori pubblici, «sono venti e sono piuttosto complesse, per cui ci vorrà un po’ di tempo per la selezione. In ogni caso, la procedura è partita, così come c’è la certezza dei finanziamenti. Il nuovo ponte di Valeggio per la Provincia è una priorità. C’è una precisa esigenza viabilistica ma in questo modo diamo anche risposta alle sollecitazioni della Soprintendenza che controlla le condizioni del ponte visconteo».La progettazione dovrà tener presente il progetto preliminare, che prevede una campata unica di ottanta metri realizzata ad una curva del Mincio, proprio per ridurre l’impatto su Borghetto. Particolare attenzione sarà riservata alla qualità architettonica delle proposte vista la delicatezza della zona (la valle del Mincio incastonata tra le colline moreniche e, a circa ottocento metri, il parco Sigurtà). I 10 milioni di euro previsti per costruire il ponte nuovo sono già in gran parte disponibili, distribuiti tra vari enti: 5 dalla Provincia, 4 milioni dal Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), un milione dall’Autostrada Serenissima e l’ultimo (legato alla realizzazione della Tirreno-Brennero) da AutoCisa. Del resto che l’antico ponte mostri ormai i segni del tempo, come ha recentemente testimoniato anche il World monuments fund (Wmf), un’istituzione privata americana che lo ha inserito tra i 100 monumenti a rischio a livello mondiale, sono in molti a dirlo. Tra questi Cesare Farinelli, appassionato studioso di storia locale, che lo ripete da tempo. «Nei giri che faccio in canoa sotto il ponte», rivela Farinelli, «mi sono accorto che vi sono delle grosse crepe che paiono ingrandirsi di anno in anno e che non vorrei ne minassero la stabilità, senza contare che il ponte di ferro, realizzato nel ventennio, è pieno di ruggine e che dai primi anni novanta c’è un’impalcatura montata sulla rocca centrale, dove bisognerebbe intervenire presto».Dalla Provincia sottolineano che la situazione del ponte è costantemente monitorata e che il ponte di ferro è in «condizioni discrete», anche se la competenza sull’intero manufatto è in parte statale.

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