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Via Crucis e Crocefisso di Lao K.

In preparazione della Pasqua e dell’incontro con il Pontefice in Arena il 18 Maggio, lo scorso lunedì nella Chiesa parrocchiale di Moniga del Garda, dedicata a San Martino si è realizzato un incontro di musica poesia e arte, letture sacre.

Il Prof. Antonio Scattolini, con la maestria e la competenza che gli sono proprie, ha presentato la via Crucis di Lao K. artista nato a Brescia nel ’34 e attualmente residente a Verona, realizzata su grandi pannelli nella Cappella del nuovo ospedale di San Giovanni in Roma, un fregio con il corpo di cristo e la croce che scorrono lungo le pareti.

Le immagini rese con forte intensità rimandano all’ispirazione di Guttuso, di cui è stato allievo, nel segno aspro e dei grandi muralisti messicani nell’uso del colore contrastato. La grafica è nervosa ed i gesti sono essenziali ed esasperati.

Nella prima stazione Gesù incontra Pilato: si pone con dignità e autorevolezza; caricato della croce cade una prima volta. mentre una donna partecipa commossa, un uomo irride; incontra la madre: il dramma si fa potente: lei si copre il volto per non vedere la sua sofferenza, lui le allunga una mano; accorre Veronica ad asciugare il sudore con il velo che ha in capo, quando cade per la seconda volta: Commovente! Il Cireneo coinvolto cerca di sorreggergli la croce, Gesù e sfinito, in quel momento il suo viso scompare, a rappresentare tutti i poveri cristi di ieri e di oggi che soffrono e muoiono, per la violenza dei malvagi.

Incontra le donne che ci volgono le spalle, una gli porge una coppa dacqua. Alla terza caduta luomo già presente la prima volta comincia a sconvolgersi: si converte di fronte a tanto dolore? Subito dopo uno sgherro spoglia violentemente Gesù, del mantello rosso che fino a quel momento lo rivestiva: per giocarlo a dadi.

Batte il martello sui chiodi, sulle mani e sulla croce, che è diventata simile ad un tavolo da falegname. Gesù viene crocefisso e Maddalena ai piedi si è lanciata per coprirlo con un suo mantello rosso. Sarebbe stata capace di ottenere quel manto rosso anche giocando a dadi coi militari, pur di proteggere il suo Rabbi. Questa è una prova d’amore e di coraggio!!

Gesù viene calato dalla croce, raggomitolato in un lenzuolo, deposto nel sepolcro è già un duro scheletro, con le mani e i piedi come artigli dolenti, Maddalena non si da pace, vorrebbe ancora proteggerlo, la Madre piange.

Questa serie di grandi tavole per la Cappella del Nuovo Ospedale di San Giovanni a Roma venne eseguita nel 1960 con un impegno di quasi due anni.

Giorgio Lao K è anche lautore del Crocefisso che sarà presente in Arena per larrivo del pontefice il 18 maggio.

Un Cristo Crocefisso che è già risorto, regale e sereno.

Realizzato nel 1982, per la chiesa di Cristo Risorto in San Martino Buonalbergo, dipinto su tarsie lignee a vari spessori.

Nei due anni seguenti, per la stessa chiesa, dipingerà la Madonna dei gigli e il Cristo nel sepolcro.

In Parrocchia a Moniga, nella seconda parte della serata si sono svolte le letture poetiche di Dante Zamperini dedicate ai passi principali delle letture evangeliche della Passione, mentre sullo sfondo erano proiettate immagini inerenti i vari temi, dipinte da grandi artisti contemporanei, oltre che Lao KMichele Ciry, Safet, Pistoletto, Manzù, Arcabas, Pugliese, Banksy, Castellucci, Janet Brooks Gerloff con altri particolarmente significativi.

All’introduzione e alla chiusura le musiche all’organo dello Stabat Mater di Bach e di Pergolesi, suonate per l’occasione dal maestro Ezio Damiolini, hanno offerto suggestioni straordinarie.

Giorgio Lao K.  nato nel 1934 a brescia, si trasferiva con la famiglia si a Roma nel 1940, dove frequentava il Liceo artistico, con gli insegnanti, Gentilini, Greco, Guttuso. Raggiunto il Sud-America, per frequentare la facoltà di Architettura in Uruguay, la interrompeva per lavorare come scenografo e costumista al teatro di Stato (nel 1955) e dedicarsi ad affresco, mosaico, scultura, ceramica da esporre presso varie Gallerie della città, e partecipare alla IV Biennale d’Arte Contemporanea nel padiglione dell’Uruguay in Brasile, a San Paolo.

Nel 1960 tornato in Italia realizzava la citata Via Crucis, per la Cappella del Nuovo Ospedale di San Giovanni a Roma, poi fino al 1968 si dedicava al cinema come scenografo e realizzatore, ed apriva un laboratorio di ceramica artistica firmandosi Lao K., in onore di sua madre. Nel 1973 si stabiliva nella città di Verona, esponeva presso varie Gallerie cittadine e realizza opere

sacre per la Chiesa di Cristo Risorto di San Martino Buonalbergo: il grande Crocifisso e nei due anni seguenti, sempre per la stessa chiesa, dipingevala Madonna dei gigli e il Cristo nel sepolcro.

seguono opere laiche: La Dionisiaca, un grande ciclo pittorico nel salone di quasi 30m per il Visitor’s Center delle Cantine Bolla a Pedemonte.

Dal 2005 al 2007 realizza il Dittico dell’Annunciazione e quello dell’Ultima Cena, alla Pieve di Santa Giustina a Sona.

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