I motori rombano. I piloti, tesissimi, osservano la macchina dell’avversario accanto e sono pronti a scattare. A semaforo verde, le auto scattano e la corsa ha finalmente inizio. La cronaca di una partenza al Gran Premio di Monza? Nemmeno per idea: la partenza sopra descritta, purtroppo, è una delle tante alle quali si può assistere durante il giorno al semaforo di viale Damiano Chiesa.Poi, evidentemente, le sfide – che nelle ore notturne si fanno ancora più frequenti – proseguono su viale Riccamboni, per cessare solo nella parte finale di quest’ultimo. Qui, gli animi si placano, ragionieri e operai smettono i panni di Schumacher e Hakkinen e s’immettono su viale Trento, chi in direzione del centro di Riva, chi verso Arco. Un atteggiamento non certo civile, quello di molti automobilisti, che diventa ancor più grave se si considera la situazione della viabilità della zona. Viale Damiano Chiesa, infatti, è una delle vie più affollate e trafficate di Riva: su di esso si affacciano la biblioteca comunale, la scuola media omonima, la palestra «Impera», numerosi negozi e fermate dell’autobus, senza contare che nelle immediate vicinanze ci sono anche il liceo, le elementari «Nino Pernici» e la caserma dei Carabinieri. Una zona ad alto rischio, insomma, per i pedoni in generale, ma soprattutto per le centinaia di bambini che durante l’anno lo attraversano ogni giorno. Per richiamare l’attenzione su questo problema, quindi, i residenti dell’intera zona, ormai esasperati, hanno inviato al sindaco una lettera in cui, a sostegno delle loro argomentazioni, snocciolano dati che fanno rabbrividire. «Nella notte del 16 luglio scorso – scrivono – due automobili in gara tra loro si sono toccate ed una è sbalzata contro il marciapiede e il giardino all’incrocio di viale Riccamboni con viale Baruffaldi, con gravi danni all’auto e alla cinta. Una settimana fa, una Porsche ha tranciato di netto il palo dell’illuminazione di viale Riccamboni. Ma anche le persone hanno pagato le conseguenze di tanta imprudenza ed elevata velocità: lo scorso anno un pedone (era l’ottico Piergiorgio Armani, fu centrato sulle pedonali e se la cavò miracolosamente ndr) venne investito nell’attraversamento dell’incrocio Baruffaldi-Riccamboni mentre, qualche anno fa, un motociclista tedesco andò a schiantarsi nella parte finale di viale Riccamboni, morendo sul colpo». A fronte di questa situazione, pur prendendo atto della presenza di un vigile nelle ore di punta, gli oltre cinquanta firmatari della lettera chiedono dissuasori, isole di rallentamento, controlli severi, isole spartitraffico e sbarre protettive per i pedoni per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e degli stessi automobilisti.