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In queste stanze si incontrarono anche Andreotti e Schmidt

Villa Sigurtà: ospitò Napoleone III e Fleming

Gli edifici, inizialmente di proprietà dei Guarienti, vennero acquisiti dai Maffei che commissionarono nel 1692 il disegno della villa a Vincenzo Pellesina, allievo del Palladio. All’interno ci sono gli affreschi di Biagio Falceri, autore degli affreschi della volta di San Leonardo a Verona e della tela degli angeli musicanti nella cattedrale. La villa si trovò inserita in un quadro di frequentazioni intellettuali che portarono i successivi proprietari (i Nuvoloni, subentrati nel 1836) ad accogliere, in pieno Risorgimento, Carlo Alberto: era il 30 maggio 1848, dopo la vittoriosa battaglia di Goito. Nel 1859 toccherà poi all’imperatore Napoleone III trattare, dal suo alloggio nella villa, l’armistizio con gli austriaci dopo la battaglia di Solferino. Come afferma Maria Grazia Martelletto, della Sovrintendenza, già nel 1913 l’edificio venne incluso «tra quelli tutelati ai sensi della legge 20 giugno 1909 numero 364», il che ne conferma la rilevanza. Ai Nuvoloni nel 1941 succederanno i Paoloni che nel 1941 venderanno a Giuseppe Carlo Sigurtà che rimase colpito dalla villa e dal giardino dei Maffei, decidendo quindi di creare quel gioiello conosciuto in tutto il mondo che è il Parco Sigurtà. Nel dopoguerra la casa ha ospitato premi Nobel come Alexander Fleming e Albert Sabin, oltre a un incontro tra Giulio Andreotti e il cancelliere tedesco Schmidt che tutti ricordano perché il paese era blindato. Poco più di un anno fa aveva suscitato clamore la notizia che Villa Maffei-Sigurtà, uno dei simboli di Valeggio, sarebbe andata all’asta. Alcuni sperarono che potesse acquisirla il Comune, altri che potessero essere ricongiunti i due beni più importanti del conte Giuseppe Carlo Sigurtà: il parco e la villa. Infatti dopo la morte di Sigurtà il parco toccò a Enzo Franco Inga Sigurtà, assieme a un 50 per cento della villa, mentre il restante 50 per cento di essa passò al ramo spagnolo della famiglia. In un avviso dal titolo anonimo apparso tra gli annunci economici de L’Arena del 28 marzo 2004 era possibile leggere tra le righe che «Il Tribunale di Verona metterà all’incanto il 18 maggio 2004 alle 12.30 in uno studio notarile cittadino la proprietà di Villa Maffei-Sigurtà, dopo che gli eventuali acquirenti avranno depositato le offerte entro le 12 del 7 maggio. La base d’asta è di 2.780.319,89 euro con offerte in aumento di 2.592,28 euro». Nell’annuncio si descriveva l’immobile e si precisava che risulta vincolato dalla legge 1089/39. La vicenda assunse tinte gialle, dopo il rilancio sulla base d’asta di un personaggio misterioso che portò il prezzo a tre milioni e settecentomila euro. Quel personaggio era il legale rappresentante di José Antonio Ruiz-Berdejo y Sigurtà che da quel giorno possiede integralmente la villa.

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