Centodieci aziende, una superficie complessiva di 600 ettari per una produzione di circa 4 milioni di bottiglie: è la fotografia del Consorzio Tutela Lugana Doc, che ieri ha consegnato i riconoscimenti nell’ambito del Premio Stella del Garda, ritornato dopo dieci anni. «Un concorso atipico perché, caso unico in Italia, sono i giornalisti a valutare la produzione», sottolinea Paolo Fabiani, presidente del Consorzio. «Una giuria di esperti degustatori seleziona trenta vini e, tra questi, una giuria di giornalisti di settore sceglie i 16 del Premio Lugana della Stampa; il riconoscimento più ambito, la Stella del Garda, va a chi riesce ad entrare, per almeno tre edizioni nell’arco di cinque anni, in quest’ultima selezione». Il Consorzio ha deciso di ripresentare il premio, dopo dieci anni di interruzione per continuare e rinforzare l’opera di valorizzazione del vino Lugana. «Oggi si può dire che questo nostro prodotto sta trovando la sua collocazione nei migliori ristoranti di tutto il mondo, ma occorre proseguire su questa strada e il premio ci sembra un’ottima occasione», dice Fabiani. L’obiettivo è di puntare sull’identità del prodotto Lugana sfruttando il trend positivo del settore; il tutto potendo contare, come è per l’annata 2002, su una produzione qualitativamente superiore alle aspettative. E in attesa di vedere una nuova assegnazione della «Stella del Garda» ecco le sedici aziende dei «Lugana della Stampa»: Brunello Galliano, Otella di Montresor, Zenato snc e Visconti srl per i Lugana Doc 2001; Ca’ Lojera, Cantine Valtenesi e della Lugana e Azienda La Carena s.s. per il Lugana Doc Superiore; Ca’ dei Frati e Zenato snc per il Lugana Doc affinato in Legno; Ca’ dei Frati e Visconti srl per il Logana Doc Classico e, infine, Azienda Vitivinicola Zenato snc per il Lugana Doc Charmat.
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Dopo un decennio è ritornato il Premio Stella del Garda