Temporale furioso di prima mattina. Un brutto risveglio per commercianti ed operatori turistici del centro storico, dopo un bellissimo fine settimana che ha visto Lazise pullulare di turisti. Una bomba d’acqua su tutta Lazise ed in particolare nella zona del centro storico. E per fortuna che non veniva da Nord-Ovest, ovvero dalla riviera bresciana, altrimenti l’Andro, il vento che fa muovere a dismisura l’acqua del lago, avrebbe travolto tutti gli esercizi che ricadono sul lungolago Marconi. Per loro questa volta è andata bene. E’ andata invece malissimo agli esercenti di Corso Cangrande, in particolare del secondo tratto del corso. Quello che da Corso Ospedale porta fino al lungolago Marconi. Un fiume d’acqua lo ha invaso. Ma quello che è più tragico è che è penetrata negli uffici, nelle abitazioni, nei ristoranti e nell’albergo acqua sporca di fango, detriti, ghiaia, sassi, fogliame e soprattutto immondizie. In corso Ospedale, di fronte al bar Moscatelli si sono aperti i tombini e sono esplosi. Ne è uscito di tutto.
“Ho fatto ogni possibile sforzo per bloccare l’ondata di fogna esplosa dal tombini di fronte a noi – spiega Giovanni Moscatelli, titolare del bar omonimo – perché mi sarebbe entrata proprio la fogna. Ed è sempre così quando piove molto”.
E questa volta è davvero piovuto. E’ anche grandinato, con una belle sferzata di ghiaccio di piccole dimensioni per fortuna.
Tutto ha contribuito ad intasare tombini , caditoie e strade.
“Non ho mai visto un fiume così ampio di acqua – spiega Cristina Rama, titolare dell’albergo Cangrande – che ha davvero portato giù a lago detriti e tanta terra.”
La terra ed i detriti provengono dal parcheggio di via San Martino, di fronte al camposanto. E’ stato realizzato ancora dalla amministrazione Franceschini ed è totalmente sterrato. A monte della regionale 249 e di corso Cangrande.
“Sappiamo bene del problema – spiega l’assessore Giorgio Benoni – e dobbiamo davvero affrontarlo al più presto. Abbiamo messo a disposizione uomini e mezzi al completo. Abbiamo avuto collaborazione massima da parte dei cittadini, ma dobbiamo davvero porre rimedio.”
“Io mi sono visto un fiume di acqua e fango in negozio – spiega Riccardo Bullio, titolare dell’omonimo panificio – e ho quindi messo di traverso, ad inizio corso il mio furgone per evitare che le auto in transito facessero l’onda e aggiungessero altri guai. Certo che ogni volta che diluvia noi siamo sotto acqua. ”
“Ci ha allagato mezza pizzeria – dichiara Milena Romagnoli titolare del Rustico – e abbiamo lavorato due ore per limitare i danni. Ma così non possiamo andare avanti. L’amministrazione si deve far carico del problema. Belli i fuochi di artificio di ieri sera, ma i problemi veri sono questi. ”
“Io ciò rimesso l’ascensore – spiega Graziella De Maria titolare dell’albergo Miralago – perché l’acqua mi entrata come un fulmine e mi ha riempito la halle e quindi è entrata nel vano ascensore. E adesso abbiamo tutta la via sporca di fango. Non è un bel biglietto da visita per i nostri clienti.”
Ma l’acqua non ha risparmiato un’altra zona a rischio del paese. La zona del parcheggio La Marra. Il rio Marra ha tenuto il forte impatto ma la zona parcheggio vero e proprio è andata quasi tutta sommersa. Il parcheggio è rimasto chiuso fino al tardo pomeriggio.
Una altra zona interessata dal ” diluvio” è stata l’area di Cà del Diavolo, Betlemme, e nel tratto stradale di Fossalta, in direzione Pacengo.
“Mio fratello transitava in quelle ore ed ha trovato la strada completamente allagata – sottolinea Franco Aldrighetti – e non sapeva davvero più dove era la strada o il fossato. Un grande rischio per gli automobilisti.”
Sergio Bazerla
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